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Così il killer tunisino esaltava Isis e jihad sul profilo Facebook

"Se l'amore per la jihad è un crimine, tutti possono testimoniare che io sono un criminale", avrebbe scritto il giovane in uno dei post

Così il killer tunisino esaltava Isis e jihad sul profilo Facebook

Dal profilo Facebook di Seifeddine Rezgui, il giovane autore dell'attacco di Sousse in Tunisia, emergeva una personalità totalmente dedita alla jihad e pronta a passare all'azione. È quanto sostiene la radio tunisina Kapitalis, che dice di avere consultato il profilo dell'attentatore venerdì sera, prima che la pagina diventasse irraggiungibile. Sempre secondo Kapitalis, il giovane aveva lanciato diversi appelli alla jihad, elogiava ripetutamente l'Isis e si diceva pronto a morire per l'instaurazione di uno Stato islamico.

"Se l'amore per la jihad è un crimine, tutti possono testimoniare che io sono un criminale", avrebbe scritto il giovane in uno dei post secondo quanto riporta la radio. L'ultimo messaggio pubblicato pare risalisse al 31 dicembre 2014, quando Rezgui se la prendeva con chi festeggiava il capodanno, definendoli 'koffar', cioè miscredenti.

La radio sottolinea che tutto questo è in contraddizione con quanto affermato dal premier tunisino Habib Essid, che nella conferenza stampa tenuta la sera dell'attacco di Sousse ha detto che niente lasciava presagire che Rezgui fosse un potenziale terrorista.

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