Record di morti alla fine del 2020 in Germania, Stati Uniti e Brasile, con migliaia di persone decedute a causa della pandemia di Covid-19.
Picco di morti in Germania e Brasile
In Europa i riflettori sono puntati su Berlino che, nelle ultime 24 ore dell'anno appena trascorso, ha fatto registrare il bollettino peggiore di sempre con 1.100 vittime. La Germania, considerata una delle nazioni più virtuose nell'affrontare l'emergenza coronavirus, è travolta da un repentino ritorno di fiamma del Sars-CoV-2. Secondo la Bild, il governo tedesco, in accordo con i Laender, intenderebbe prorogare il lockdown oltre il 10 gennaio (si parla di nuove misure di contenimento fino al 24 o 31 gennaio).
Oltre oceano, negli ultimi due giorni gli Stati Uniti hanno sfondato il tetto dei 3mila decessi giornalieri. Il picco è arrivato lo scorso 30 dicembre con 3.927 decessi, mentre i bollettini del 31 hanno parlato di 3.438 morti. Numeri altissimi e record, negativi, che si aggiornano quotidianamente. D'altronde, a Washington e dintorni, dall'inizio dell'emergenza il Covid ha causato oltre 350mila morti.
Situazione complessa anche in Brasile, uno dei Paesi più in difficoltà nel combattere il virus, anche a causa degli ambigui messaggi lanciati dal presidente Jair Bolsonaro. Da ormai tre giorni il numero delle vittime supera quota mille: 1.075 il 29 dicembre, 1.224 il 30 e 1.036 il 31.
Riflettori su Berlino
Se questa è la situazione, perché la tanto invidiata Germania si trova sulla stessa barca di Stati Uniti e Brasile? Da un punto di vista meramente tecnico, l'età media dei contagiati della seconda ondata si è alzata. Il virus è tornato a colpire i più vulnerabili, visto che un morto su due supera la soglia degli 80 anni. E Berlino, assieme all'Italia, è il Paese con l'età media più elevata d'Europa.
Dopo di che bisogna considerare che il Covid-19 è arrivato anche all'interno delle Rsa tedesche, che fin qui erano rimaste tutto sommato schermate dall'emergenza. Come se non bastasse, e qui entriamo in campo sanitario, gli ospedali tedeschi iniziano a essere sotto pressione per mancanza di personale. Numerose terapie intensive sono state costrette a chiudere a causa della carenza di medici e infermieri
C'è poi una spiegazione politica, se così vogliamo definirla. Nel Paese di Angela Merkel, il tracciamento dei contagiati è affidati agli uffici sanitari locali. Che, evidentemente, hanno fallito la loro missione. Il Corsera sottolinea un altro problema non da poco: il federalismo tedesco, rivelatosi particolarmente problematico nel gestire la pandemia.
Per mesi, infatti, le autorità locali hanno temporeggiato nell'attuare le misure restrittive decise dal governo centrale. La cancelliera Merkel era impotente e poteva soltanto suggerire cosa fare. Ricordiamo che l'intero Paese ha adottato un lockdown duro soltanto a metà dicembre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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