“È delirio puro” la decisione di Waldir Maranhao, indagato dalla mani Pulite brasiliana e presidente ad interim della Camera da pochi giorni, di annullare tramite una decisione monocratica con effetti retroattivi una votazione approvata da oltre 20 giorni da 367 deputati nel plenario della Camera per l’apertura dell’impeachment contro la presidente Dilma Vana Rousseff.
“Delirio puro” per qualsiasi giurista degno di questo nome perché la questione è già passata al Senato che – dopo avere approvato lo scorso 6 maggio nella Commissione ad hoc con 15 voti a favore ed appena 5 contro la messa in stato d’accusa della delfina di Lula – dopodomani si pronuncerà sull’impeachment, evitando che come nel Monopoli, si torni di nuovo alla casella di partenza.
In sintesi: il “delirante tentativo” di Maranhao è “inesistente” - neanche “nullo” - in termini giuridici e, per questo, non sarà tenuto
in nessun contro dal Senato che voterà l’impeachment contro Rousseff mercoledì 11 maggio. Come previsto già prima dell’interrogatorio coercitivo di Guido Mantega e, soprattutto, del “delirio puro” dell'indagato Waldir Maranhao- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.