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Pedofilia, un dossier ora rivela le colpe della politica britannica

Il testo è stato pubblicato nel quadro di un'inchiesta indipendente sulle complicità tra pedofili e vertici politici, amministrativi e giudiziari

Pedofilia, un dossier ora rivela le colpe della politica britannica

Nel Regno Unito è stato appena pubblicato un dossier che inchioda la classe politica britannica alle sue responsabilità in tema di pedofilia. Il documento in questione, dato alle stampe martedì nel quadro dell’Independent Inquiry into Child Sexual Abuse (Iicsa), accusa infatti le istituzioni parlamentari, amministrative e giudiziarie di Sua Maestà di avere compiuto o coperto per decenni, dagli anni ’60 ai ’90, abusi su minori.

Il rapporto di 173 pagine, citato da Al Jazeera, mette a nudo con queste parole le falle, durate tutti quegli anni, del sistema pubblico di prevenzione della pedofilia: “Ci sono stati grossi fallimenti da parte delle istituzioni di Westminster nella loro risposta alle denunce di maltrattamenti verso i minorenni”.

Il testo poi elenca alcuni importanti esponenti della politica britannica del passato che avrebbero insabbiato o perpetrato loro stessi condotte perverse. Tra i parlamentari finiti sotto la lente di ingrandimento dell’Iicsa vi è anche, precisa l’emittente, Peter Morrison, il fidato segretario particolare di Margaret Thatcher.

Su di lui, insignito persino del titolo di cavaliere e dell’appellativo di “Sir”, il dossier spiega che vi sarebbero elementi sufficienti a stabilire che questi avrebbe nutrito un interesse morboso nei riguardi dei bambini e che, ciononostante, avrebbe goduto fino agli ultimi anni di vita della protezione delle alte sfere della politica e della magistratura.

Il medesimo rapporto, evidenzia il network del Qatar, tuona quindi contro la lady di ferro in persona, accusandola di avere addirittura promosso il conferimento di un’onorificenza nazionale a beneficio di Jimmy Savile, presentatore televisivo responsabile di gravi maltrattamenti su minori.

Il documento prosegue denunciando che le autorità britanniche non avrebbero affatto contrastato, ma anzi avrebbero incoraggiato, le campagne e l’attivismo di un’associazione pro-pedofilia denominata Paedophile Information Exchange. Tale ong, che si batteva favore della depenalizzazione dei rapporti sessuali tra adulti e bambini, ha infatti liberamente propagandato per troppi anni le proprie scioccanti proposte di riforme, venendo tollerata dalle istituzioni di Sua Maestà perché considerata un ente rappresentativo di una “minoranza sessuale oppressa”.

L’Iicsa, iniziata nel 2017 e divenuta ormai una delle più approfondite e costose inchieste indipendenti nella storia del Paese, è destinata, nei prossimi due anni, a pubblicare altri dossier scottanti sugli scheletri nell’armadio dell’establishment del Regno Unito, ma le recenti pagine sui rapporti tra politici, magistrati e predatori di bambini, afferma Al Jazeera, hanno già scosso profondamente l’opinione pubblica e l’attuale esecutivo d’Oltremanica.

Ad esempio, Priti Patel, ministro dell’Interno di Londra, ha commentato le rivelazioni appena divulgate ringraziando innanzitutto le vittime di abusi che hanno testimoniato davanti agli organi titolari dell’imponente indagine anti-pedofilia.

L’esponente del governo Johnson, citata dall’organo di informazione arabo, ha contestualmente assicurato che Downing Street, una volta valutate le raccomandazioni contenute nella parte conclusiva del rapporto, adotterà i provvedimenti opportuni.

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