Mondo

Il dramma di Girone: ​"Non sto ancora bene, vorrei curarmi a casa"

"Vorrei essere trattato come spetterebbe ad ogni dipendente statale militare..."

Il dramma di Girone: ​"Non sto ancora bene, vorrei curarmi a casa"

Salvatore Girone è definitivamente uscito dai postumi della febbre virale dengue che lo aveva colpito 15 giorni fa a New Delhi. "Ad oggi sono ancora ammalato. I valori del mio sangue non sono perfetti come lo erano prima di contrarre la dengue", confida all'Ansa il marò. Che avrebbe bisogno di "cure" e di "convalescenza e riposo psicologico nella mia casa natale, così come spetterebbe ad ogni dipendente statale militare. Ma io non posso visto il mio stato detentivo illegale".

I due immunologi italiani (uno dell’ospedale Celio, l’altro alle dipendenze dell’Aeronautica) hanno esaminato ieri l’evoluzione della situazione con il primario del reparto di medicina interna del Max Hospital di Saket, dove Girone è stato ricoverato una settimana, giungendo alla conclusione che il paziente si è completamente ristabilito. A questo punto i due medici italiani hanno ottenuto il via libera al rientro ed hanno lasciato New Delhi in mattinata con un volo FinnAir che li porterà a Roma via Helsinki. "Il mio stato di salute non è dei peggiori - commenta Girone - ma ci tengo a sottolineare che ad oggi non mi sento neanche così in forma come ero prima di contrarre la malattia virale dengue". Accanto al militare italiano in questi giorni ci sono la moglie Vania Ardito, i figli Michele e Martina, il padre Michele e la madre.

Reagendo a notizie apparse su una sua presunta "completa guarigione" dopo l’uscita dall’ospedale il 31 agosto scorso, Girone precisa che ad oggi è ancora ammalato. "I valori del mio sangue non sono perfetti come lo erano prima - spiega - ho le transaminasi del fegato sballate e altri valori del sangue non ancora nella norma, fra giramenti di testa e senso di destabilizzazione". Sottolineando che "ci vorrà ancora del tempo affinché tutto torni alla normalità", Girone fa presente all'Ansa che "per far sì che questo possa avvenire nel migliore dei modi dovrei seguire delle cure e una dieta sana, con una meritata convalescenza e riposo psicologico nella mia casa natale così come spetterebbe ad ogni dipendente statale militare".

"Ma io non posso - cocnlude il fuciliere di Marina - visto il mio stato detentivo illegale".

Commenti