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Ecco chi è il nuovo "superburocrate" della Commissione europea

Dopo l'addio dell'ingombrante Martin Selmayr, pupillo di Jean-Claude Juncker, Ursula von der Leyen ha scelto come segretario generale una figura decisamente più riservata come quella della lettone Ilze Juhansone

Ecco chi è il nuovo "superburocrate" della Commissione europea

Lo scorso gennaio, la lettona Ilze Juhansone è stata nominata segretario generale della Commissione europea. Aveva già ricoperto la carica ad interim dopo le dimissioni dell'ingombrante Martin Selmayr, la scorsa estate. Già ambasciatrice della Lettonia presso l'Ue, Ilze Juhansone ha rapidamente conquistato la fiducia della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, facendosi preferire al francese Jean-Eric Paquet e allo spagnolo Daniel Calleja Crespo. "Fin dal mio arrivo la scorsa estate, la signora Juhansone si è dimostrata estremamente competente e informata" ha voluto sottolineare Ursula von der Leyen. Come nota Italia Oggi, il nuovo segretario generale della Commissione europea sembra essere completamente diverso dal suo predecessore.

Se il potente Selmayr era portato al protagonismo e faceva spesso parlare di sé sui media, la Juhansone si sta distinguendo per il silenzio e il riserbo più assoluti, tanto che se cercate su Google una qualunque notizia su di lei, non troverete praticamente nulla. D'altro canto, tra Ursula von ser Leyen e Martin Selmayr, non c'è mai stato un buon feeling. Selmayr divenne capo dello staff di Juncker e si guadagnò il soprannome di Monster of the Berlaymont a causa della spietata abilità con cui esercitava il potere per conto del suo capo. Come ha rivelato Politico, molti deputati non avrebbero votato per von der Leyen se quest'ultima non avesse promesso di licenziare il fedelissimo collaboratore di Jean-Claude Juncker. Non c'era posto, inoltre, per due tedeschi, al vertici della Commissione europea: per questo, dietro le quinte, Selmayr aveva tentato di mettere in atto un vero e proprio "golpe" contro l'elezione dell'ex ministro della Difesa tedesco, eletta per una manciata di voti.

Molti parlamentari, inoltre, non tolleravano più l'ego e lo strapotere di Martin Selmayr, ed è per questo che von der Leyen ha scelto una superburocrate completamente diversa e dalla personalità meno ingombrante. In Italia fece notizia l'attacco che riservò al fedelissimo di Juncker il Partito democratico mentre Matteo Renzi era Presidente del consiglio. In un'interrogazione di un eurodeputato Pd, di fatto si accusò Selmayr di fornire informazioni riservate al governo tedesco di Angela Merkel. Seguirono polemiche durissime. Durante una visita di Juncker a Renzi di quei giorni, a Palazzo Chigi lo ricordano seduto in prima fila davanti al premier italiano a braccia conserte, in una posa che era stata interpretata come un gesto di sfida.

Nel marzo 2019, il quotidiano Liberàtion aveva ipotizzato un inquietante legame fra il suicidio della funzionaria italiana Laura Pignataro e la controversa nomina di Martin Selmayr a Segretario Generale dell’esecutivo comunitario. Secondo un articolo pubblicato dal quotidiano francese, infatti, uno dei motivi che concorsero alla decisione di compiere il gesto tragico sarebbero state pressioni subite da Pignataro sul posto di lavoro proprio nel quadro della vicenda Selmayr.

La Commissione ha sempre respinto ogni collegamento.

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