Non è servito a niente portare il suo certificato di nascita in tribunale, per provare a spiegare che quella condanna era ridicola, perché l'imputato non poteva avere commesso un reato. Un tribunale del Cairo ha lo stesso condannato all'ergastolo Ahmed Mansour Karni, un bambino di soli quattro anni.
Il perché della condanna si spiega con un maxi-processo che ha visto coinvolte 116 persone, rinviate a giudizio per una manifestazione violenta esplosa nel gennaio del 2014 nella provincia di Fayoum, a meno di cento chilometri dal Cairo. Nel lungo elenco di persone che le autorità ritengono coinvolte c'era anche Ahmed, in età d'asilo.
"Il certificato di nascita è stato presentato", ha spiegato il difensore del bambino, Faisal a-Sayd, che ha raccontato al Jerusalem Post che tuttavia nessuno ha dato peso al documento, soprattutto dopo che il processo è stato spostato al tribunale militare. Il bimbo di quattro anni è stato condannato in contumacia.
Tra le accuse, contro Ahmed e contro gli altri imputati, quattro omicidi, otto tentati omicidi, vandalismo ai danni di proprietà del
ministero della Salute egiziano, minacce ai poliziotti e vandalismo ai danni di veicoli delle forze di sicurezza. "In Egitto non c'è giustizia", ha commentato l'avvocato Mohammed Abu Hurira. "La logica si è suicidata da tempo".
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