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A Erbil arrestato un foreign fighter giapponese

Un cittadino di nazionalità giapponese, Kohsuke Tsuneoka, conosciuto anche con il nome di battaglia Shamil K. Tsuneoka, è stato arrestato in Kurdistan lo scorso 27 ottobre

A Erbil arrestato un foreign fighter giapponese

Il Comitato di Sicurezza della Regione del Kurdistan ha appena comunicato che lo scorso 27 ottobre, un cittadino di nazionalità giapponese, Kohsuke Tsuneoka, conosciuto anche con il nome di battaglia Shamil K. Tsuneoka, è stato arrestato vicino a Mt. Zerdk, ad est di Mosul, per i suoi rapporti con lo Stato Islamico.

Un'indagine del reparto antiterrorismo (Ctd) ha scoperto che era in contatto con i membri dell’Isis attraverso il suo smartphone.

I servizi di sicurezza della Regione del Kurdistan iracheno, durante la sua detenzione, hanno stabilito contatti con le autorità giapponesi anche per riferire in relazione alle accuse a suo carico.

Nella giornata odierna le autorità della regione autonoma del Kurdistan iracheno hanno deciso di consegnare Kohsuke Tsuneoka, partito dall’aeroporto internazionale di Erbil, alle autorità giapponesi.

La minaccia del radicalismo in Giappone è poca cosa rispetto ai numeri dei foreign fighters europei (almeno 5.000) ma, già dal 2014, la Polizia di Tokyo aveva avviato un’indagine su alcuni cittadini che si stavano preparando per andare in Siria.

Nello specifico, nel 2014 la polizia nipponica in Giappone fermò uno studente della Hokkaido University, mente a marzo 2016 le autorità turche hanno fermato vicino a Gaziantep un altro cittadino nipponico apparentemente intenzionato a passare la frontiera siriana per unirsi all’Isis.

La notizia di oggi conferma la capacità attrattiva avuta dell’Isis nel fare proseliti ovunque, anche nell’area dell’Asia Pacifica dove, secondo le stime più accreditate, vi sarebbero circa 700 foreign fighters partiti dall’Indonesia, 100 dalla Malesia, 100 dalle Filippine e circa 300 dalla Cina.

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