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Francia, Macron installa "autovelox infallibili" sulle strade nazionali

Gli automobilisti “esasperati da Macron” starebbero perpetrando, affermano i media, attentati contro le nuove videocamere

Francia, Macron installa "autovelox infallibili" sulle strade nazionali

Il presidente francese Emmanuel Macron è stato di recente accusato di avere escogitato una nuova trovata per “tartassare i contribuenti”: l’installazione, sulle strade nazionali, divideocamere invincibili.

Il governo di Parigi sta infatti provvedendo a disseminare lungo le principali arterie viarie transalpine degli autovelox-radar, ultima scoperta effettuata nel campo della ricerca scientifica applicata al settore della prevenzione contro gli incidenti automobilistici. Entro la fine dell’anno, in base al cronoprogramma stilato dall’Eliseo, saranno operativi, in tutto il Paese, ben 450 di questi apparecchi, capaci di monitorare l’andamento di 32 veicoli contemporaneamente presenti su un tratto stradale di 200 metri.

Gli occhi elettronici di ultima generazione non sono soltanto in grado di accertare la violazione dei limiti di velocità, fissati dall’esecutivo a 80 km/h, ma anche di constatare infrazioni come la guida senza cintura e lo stare al volante con il cellulare all’orecchio. A detta delle autorità, la nuova attrezzatura di rilevamento sarebbe anche “a prova di vandalo”. I moderni autovelox sono infatti installati su pali “alti 3 metri”, ma tale precauzione, nonostante i proclami di Macron, non starebbe affatto riuscendo a preservare le videocamere da manomissioni e attentati.

Secondo i media francesi, si starebbero infatti moltiplicando, in tutto il territorio transalpino, atti vandalici perpetrati ai danni della tecnologia appena installata sulle strade del Paese. Il quotidiano Le Parisien ha subito ipotizzato che dietro gli attacchi agli autovelox vi siano automobilisti esasperati dall’ennesima provocazione del presidente, determinato a complicare la vita a chi è costretto a mettersi di continuo in viaggio per motivi di lavoro”.

In base ai dati forniti dalla stessa testata, circa una dozzina degli apparecchi ultramoderni voluti da Macron sarebbero stati resi inutilizzabili per colpa dei vandali, che, per spegnere gli occhi elettronici, sarebbero ricorsi a diversi metodi: colpi di fucile, lanci di molotov, motoseghe.

I vertici della polizia, tramite un comunicato, hanno biasimato con forza il “boicottaggio” che si sta verificando contro gli strumenti di rilevamento delle infrazioni al codice della strada. Secondo una stima realizzata dai tutori dell’ordine, gli atti vandalici consumatisi finora ai danni delle “videocamere invincibili” avrebbero causato alle casse pubbliche un danno di 360 milioni di euro, derivanti dai 60 milioni necessari a rimpiazzare i dispositivi inservibili e dai 300 milioni di mancate multe irrogate.

La nota della polizia stradale, dopo avere ribadito che chiunque cerchi di manomettere un autovelox rischia una condanna da uno a cinque anni di carcere e una multa da 100mila euro, tuona:“I responsabili di tali gesti inqualificabili hanno sulla loro coscienza tante vittime di incidenti stradali.

Senza videocamere attive, i conducenti di auto e moto sono naturalmente incoraggiati a superare i limiti di velocità e a guidare con maggiore rilassatezza, mettendo a repentaglio la vita altrui.

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