"Siamo molto preoccupati". E se a dirlo è Pierre-Frank Chevet, presidente dell'authority francese sulla sicurezza nucleare, allora non si tratta di facile allarmismo, ma di una situazione che è necessario monitorare.
Il tema, che Chevet espone in un'intervista concessa a Le Figaro, è quello di un parco reattori che sta invecchiando - la maggior parte risale agli anni Settanta - e che ha bisogno di manutenzioni costose perché le condizioni di sicurezza in cui lavorano siano garantite.
Al momento sono 12 i reattori per cui è stato ordinato lo stop, per effettuare le verifiche necessarie, giacché l'Authority ha scoperto "pratiche inaccettabili" e ben 400 dossier che sono stati volutamente nascosti, riguardo ad anomalie.
Il problema è che, in Francia, la percentuale di energia prodotta con il nucleare sfiora l'80%, anche dopo la
legge voluta dai socialisti per sviluppare un mercato alternativo. Con 12 reattori su 58 fermi il rischio di un aumento in bolletta - potenzialmente anche in Italia - o di blackout elettrici circoscritti, non è da escludere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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