La Francia è sotto choc per il brutale omicidio della piccola Vanille, di solo un anno. A ucciderla la madre 39enne. La donna aveva pianificato tutto e aveva deciso di soffocare la figlia proprio il giorno del suo primo compleanno. Per giorni la Francia ha seguito la notizia della scomparsa della bimba e le ricerche, partite sabato 8 febbraio, di soccorsi e autorità in tutto il Paese per cercarla. Fino al drammatico epilogo. Il corpicino è stato rinvenuto ormai privo di vita, domenica 9, in un contenitore usato per gli indumenti, nella cittadina di Angers.
La Francia sotto choc
Secondo quanto riportato da Le Parisien, la madre di Vanille, Nathalie Stephan, sarebbe affetta da gravi problemi psichici e avrebbe anche un’altra figlia, della quale non ha neanche la custodia. Eric Bouillard, il procuratore di Angers, ha fatto sapere durante la conferenza stampa che l’autopsia, eseguita sul corpo della vittima, ha confermato la morte per soffocamento. Il periodo del decesso sarebbe conforme ai tempi dichiarati dalla madre agli investigatori. Forse il motivo del folle gesto potrebbe, secondo gli inquirenti, essere ricondotto al rifiuto della donna di abbandonare la struttura per ragazze madri sole, nella quale si trovava da un anno. Lo scorso 3 dicembre le era stato infatti comunicato che avrebbe dovuto lasciare la casa. Sua figlia invece sarebbe stata affidata a una famiglia.
Il procuratore ha detto che tra il periodo della comunicazione e quello dell’omicidio, nulla avrebbe fatto pensare alla tragedia di cui poi si è macchiata. Anzi, gli assistenti sociali parlavano di un progresso positivo della madre che si stava sforzando a creare un legame e dava loro delle rassicurazioni. Date anche dal fatto che la 39enne aveva detto agli assistenti sociali di essere riuscita a trovare una sistemazione e che era molto propositiva per quanto riguardava il suo avvenire.
L'omicidio pianificato in ogni particoalre
Secondo il procuratore invece la madre assassina aveva pianificato l’omicidio in ogni piccolo particolare. La madre di Vanille sembrava quasi essersi isolata completamente dal mondo e dalla realtà. La Stephan, secondo quanto raccontato da Christian Gillet, presidente del dipartimento di Maine-et-Loire, è cresciuta con due fratelli e i genitori disabili.
La 39enne adesso passerà un’altra notte in carcere, prima di presentarsi davanti al giudice per essere iscritta nel registro degli indagati. Dovrà rispondere dell’accusa di omicidio aggravato su minore di 15 anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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