Spingere sull'obbligo vaccinale per determinate professioni oppure lasciare tutto alla libera scelta dei singoli cittadini? In Germania si infuoca il dibattito sui vaccini anti Covid in concomitanza con l'arrivo della quarta ondata di contagi. La comunità scientifica è spaccata, così come lo è il mondo della politica. Il tema è delicato e vale per tutti i Paesi, visto che il ritorno di fiamma del Sars-CoV-2 potrebbe vanificare tutti gli sforzi fin qui effettuati per contrastare il virus.
Nuetralizzare i "moltpilicatori" del virus
Restando in Germania, una delle più importanti società scientifiche tedesche, l'Accademia Leopoldina, preme sulla politica chiedendo l'obbligo vaccinale per alcune professioni. Secondo quanto riportato dallo Spiegel, in una dichiarazione pubblica l'Accademia nazionale delle Scienze - della quale furono membri tra gli altri Max Planck e Albert Einstein – ha rilevato come solo una stretta decisa sulla vaccinazione possa spezzare l'ulteriore diffusione del coronavirus. Coronavirus, tra l'altro, "che è tornato ad avere una dinamica forte", a detta degli stessi esperti dell'Accademia.
La possibile ricetta è emblematica: non solo sarebbe necessario obbligare alla vaccinazione il personale sanitario e quello delle scuole, ma anche tutti i possibili "moltiplicatori" del virus, ossia coloro che hanno molti contatti con altre persone. Attenzione però, perché per abbassare la curva epidemica dovrebbe essere fondamentale anche ottenere la dichiarazione dello status vaccinale dei lavoratori attivi in tutte le altre aziende. Piccolo problema: per far questo serve un aggiornamento dei regolamenti, poiché in Germania, alla maggior parte dei datori di lavoro non è consentito chiedere agli impiegati di rendere noto se siano vaccinati o meno.
La ricetta contro la quarta ondata
La ricetta include altri ingredienti. Oltre all'eventuale revisione dell'obbligo vaccinale per varie categorie di lavoratori, la Leopoldina ha chiesto un allargamento dell'applicazione della cosiddetta regola del 2G. Si tratta di una regola che consente l'accesso ai luoghi pubblici soltanto ai vaccinati e a tutti coloro che sono guariti dal virus.
Come se non bastasse, un buon numero di scienziati tedeschi ritiene che il Covid diventerà un virus endemico. Questo significa che, almeno nel lungo periodo, il Sars-CoV-2 circolerà in parti della popolazione in maniera durevole, proprio come accade con la normale influenza. Alla luce di una simile considerazione, l'Accademia ha chiesto un ulteriore accelerazione nello sviluppo dei farmaci antivirali per trattare chi si è già infettato con il coronavirus.
Le prime reazioni a una ricetta del genere non sono tardate ad arrivare. Il presidente della Società tedesca per le terapie intensive, Christian Karagiannidis, ha spinto, a sua volta, per l'introduzione "al massimo entro la prossima settimana" della regola del 2G (che, in fin dei conti, strizza l'occhio al Green Pass italiano). Nel frattempo, la Commissione permanente per il vaccino tedesca (Stiko) raccomanda che gli under 30 vengano immunizzati esclusivamente con il vaccino prodotto da Pfizer/BioNTech. Stando alle nuove valutazioni della commissione, sono state riscontrate presso i più giovani vaccinati con Moderna una maggiore incidenza di particolari infiammazioni cardiache rispetto a chi si è immunizzato con Pfizer.
Lo spettro del lockdown
Il bollettino epidemiologico della Germania parla chiaro. Il Robert Koch Institute ha registrato 39.676 nuovi casi nelle ultime 24 ore, facendo scattare l'ennesimo allarme rosso per la possibile reintroduzione di restrizioni anti contagio. L'istituto ha riferito che il tasso di infezione nel Paese è salito a 232,1 nuovi casi ogni 100.000 residenti negli ultimi sette giorni. Numeri preoccupanti che fanno tremare Berlino mentre il Paese attraversa un periodo di transizione delicato verso la nuova cancelleria. Tra i virologi c'è chi è tornato a parlare della necessità di ridurre i contatti tra persone e perfino di misure da lockdown.
Il governatore del Land di Baviera, Markus Markus Söder, ha dichiarato lo stato di emergenza dall'11 novembre, mentre dagli ospedali arrivano segnali poco incoraggianti. "In questo momento abbiamo una vera situazione di emergenza. Dobbiamo fare qualcosa adesso", ha detto Christian Drosten, capo della virologia del Charite di Berlino, a proposito delle unità di terapia intensiva ospedaliere in tutta la Germania.
Intanto, con l'aumento dei nuovi casi di Covid sono a rischio i mercatini di Natale, che dovrebbero aprire fra una settimana. Secondo quanto riportato dal Guardian le autorità della Baviera, della Sassonia e della Turingia hanno già annunciato la cancellazione di molti mercatini a causa della recrudescenza dei contagi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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