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Immigrati ospitati in ex caserma dei lager. Proposta tedesca fa discutere

Si starebbe studiando la possibilità di ospitare i richiedenti asilo in una caserma delle SS legata a Buchenwald

Un campo di concentramento in un'immagine d'archivio
Un campo di concentramento in un'immagine d'archivio

La notizia è di quelle che colpiscono come un pugno allo stomaco. In Germania si starebbe studiando la possibilità di ospitare gli stranieri richiedenti asilo in alcune strutture legate all'ex campo di concentramento di Buchenwald.

Le autorità locali della città di Schwerte, nella Germania occidentale, hanno proposto di accogliere ventuno residenti asilo in una caserma di epoca nazista che con ogni probabilità è stata utilizzata dalle SS di guardia in un avamposto del lager nazista. Il problema degli alloggi per richiedenti asilo si pone come uno dei temi più pressanti per la Germania, alle prese con un enorme afflusso di rifugiati, provenienti in particolare dalla Siria e dall'Iraq.

Le autorità tedesche iniziano così ad avere problemi a trovare alloggi dove ospitare queste persone in attesa che le loro richieste di asilo vengano valutate.

La proposta di alloggiarli nella ex caserma delle SS ha comunque creato polemiche in tutto il Paese. "Questo non è un posto normale, un posto qualsiasi, ma un luogo di sfruttamento, di oppressione e violenza senza limiti" spiega a Der Spiegel Christine Glauning, direttore del Centro di Documentazione per il lavoro forzato sotto il regime nazista.

La storia del sito non è ben documentata: si tratta di un piccolo avamposto del ben più grande campo di sterminio di Buchenwald, dove hanno trovato la morte oltre 230.000 prigionieri. All'avamposto di Schwerte sono stati costretti a lavorare come schiavi circa settecento prigionieri polacchi, impiegati in servizi di manutenzione della vicina ferrovia.

Le autorità di Schwerte hanno però difeso la propria decisione, sottolineando che la caserma non aveva mai ospitato prigionieri e che anzi nel dopoguerra era già stata utilizzata come alloggio per veterani e invalidi di guerra, oltre che come studio di un artista.

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