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Speranze per una tregua duratura? Hamas e Israele tentano il dialogo

Ne scrivono soprattutto i media arabi, secondo cui i negoziati vanno avanti da mesi. Ci sarebbero contrasti tra l'ala politica e quella militare del partito palestinese

Speranze per una tregua duratura? Hamas e Israele tentano il dialogo

Potrebbe portare a una novità significativa nel conflitto israelo-palestinese, ma tutto è ancora da farsi. Da tempo proseguono negoziati sottotraccia tra Israele e Hamas, che nella migliore delle ipotesi potrebbe risultare in un accordo sul lungo periodo per una tregua tra i due nemici dichiarati.

Lo scrive La Stampa, ma lo ripetono da qualche tempo soprattutto i media del mondo arabo, sostenendo che non è escluso si arrivi a una stretta di mano, per quanto riluttante, che cambierebbe molto nell'equilibrio di poteri tra Tel Aviv, la Strisca di Gaza e l'autorità palestinese.

Un accordo ribalterebbe la situazione anche per quanto riguarda i rapporti con l'Egitto, alleato di Israele, che al momento ha chiuso le frontiere con i territori palestinesi, bloccando anche i tunnel che passavano da un lato all'altro del confine, fulcro del contrabbando di merci dal Paese arabo.

I negoziati vanno avanti a intermittenza da mesi, secondo i media. Sarebbero coinvolti - scriveva una decina di giorni fa l'israeliano Haaretz - funzionari di diverse organizzazioni, dalle Nazioni Unite all'Europa, al Qatar. In cambio di un cessate il fuoco che potrebbe durare dai tre ai dieci anni (i numeri sono vaghi tanto quanto lo sono, per ora, le informazioni), Israele consentirebbe di levare in parte il blocco a cui è sottoposta Gaza e forse persino la costruzione di un porto.

Ancora il quotidiano israeliano sosteneva che dalla mossa potrebbe trarre giovamento anche il nuovo governo Netanyahu, costretto sì a una sorta di riconoscimento di Hamas, ma con la possibilità di relegare a un ruolo di secondo piano Mahmoud Abbas.

Dall'idea ai fatti il passo è naturalmente lunghissimo. Da convincere c'è anche e soprattutto l'ala militare di Hamas, che su una tregua con Israele potrebbe non essere particolarmente d'accordo e che rimane molto vicina alle posizioni iraniane.

L'avvicinamento dell'ala politica all'Arabia Saudita potrebbe invece favorire un accordo, sulla base di un riconoscimento nell'Isis e negli iraniani di due nemici comuni.

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