"Hanno un segreto". Cosa sta succedendo con i droni russi

I droni russi Orlan-10 stanno creando diversi grattacapi alle forze ucraine ma è altrettanto vero che non sembrano così avanzati come si potrebbe pensare

"Hanno un segreto". Cosa sta succedendo con i droni russi

Il Ministero della Difesa di Mosca ha diffuso vari video nei quali si possono osservare gli effetti dei temibili droni russi. In alcune clip, singoli veicoli blindati ucraini vengono prima inquadrati e poi distrutti da proiettili apparentemente invisibili. In altri filmati si vedono saltare in aria interi convogli, distrutti uno dietro l'altro. Gli Uav (Unmanned Aerial Vehicle) al servizio del Cremlino fanno paura, eppure potrebbero nascondere uno strano segreto.

Droni e proiettili a guida laser

Secondo quanto riportato da Forbes, è vero che i piccoli droni russi stanno creando diversi grattacapi alle forze ucraine, sferrando contro di loro colpi di artiglieria a guida laser con precisione letale, ma non sembrano essere così avanzati come si potrebbe pensare. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire intanto l'importanza assunta dai droni utilizzati dalla Russia.

I proiettili invisibili responsabili della distruzione di molti mezzi ucraini fanno parte dei proiettili di artiglieria a guida laser di Krasnopol, diretti verso i bersagli da droni che riprendono la scena sul campo di battaglia in tempo reale. Il Cremlino possiede diversi pezzi di artiglieria pesante da 152 mm in grado di sparare munizioni Krasnopol, dai vecchi obici trainati D-30 all'ultimo cannone semovente 2S19.

Se la versione originale di Krasnopol ha una portata stimata in 20 chilometri, gli ultimi aggiornamenti pare siano in grado di colpire bersagli posizionati fino a 43 chilometri con un'affidabilità del 95%. La testata del proiettile, da 14 libbre, impatta contro i target ad angolo acuto e sarebbe in grado di mettere fuori combattimento anche i carri armati pesanti. Ma il successo di questi missili è tale soltanto se consideriamo anche i droni. In altre parole, i Krasnopol hanno effetti letali se abbinati ad appositi Uav. Il motivo è semplice: mentre gli osservatori a terra non sono in grado di trovare bersagli, i droni vagano liberamente in aria e la loro vista a volo d'uccello consente di individuare i veicoli.

Il segreto degli Orlan-10

Quali droni stanno utilizzando i russi per sferrare attacchi del genere? Non lo sappiamo. Di solito Mosca era solita assegnare alle unità di artiglieria gli Orlan-10. Questi droni, entrati in servizio nel 2010, trasportano telecamere e altri sensori, e hanno lo scopo di effettuare missioni di ricognizione, di mappatura 3D e supporto. Nel 2020 è stato prodotto un modello aggiornato, denominato Orlan-30, in grado di illuminare bersagli terrestri per le munizioni guidate d'artiglieria Krasnopol e bombe a guida laser.

L'Orlan, sviluppato dallo Special Technology Center di San Pietroburgo, è prodotto in Russia. Le forze ucraine hanno tuttavia recuperato uno di questi droni nel 2016. Lo hanno smontato, sezionato a fondo e scoperto diverse cose interessanti. La prima: molti dei componenti elettronici del sistema di comunicazione e navigazione del drone sono stati importati da società americane, mentre altri componenti sono stati acquistati dalla Cina. La seconda: la fotocamera impiegata dall'Orlan catturato sembrerebbe utilizzare una fotocamera consumer Canon standard. Dunque, non una fotocamera commerciale per dorni, ma una reflex digitale OS 750D impiegata dai fotografi dilettanti.

È probabile che le immagini trasmesse da questi droni vengano scaricate durante il volo oppure archiviate a bordo del veicolo per poi essere recuperate in un secondo momento.

A detta di vari esperti, un'improvvisazione del genere potrebbe tuttavia suggerire una carenza nella tecnologia russa. Certo è che al momento questi droni si stanno rivelando comunque piuttosto efficaci.

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