Gerusalemme capitale

Hezbollah scende in piazza e invoca una terza Intifada

Il Partito di Dio sfila a Beirut: "La risposta più importante che possiamo dare è quella di annunciare una terza Intifada nei territori occupati"

Hezbollah scende in piazza e invoca una terza Intifada

Gli Hezbollah lo avevano promesso: sarebbero scesi in piazza a Dahye, nella zona meridionale di Beirut, per manifestare contro la decisione del presidente americano Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Decine di migliaia di persone hanno accolto l'appello del Partito di Dio e, davanti ai maxischermi, hanno potuto ascoltare le parole del segretario nazionale Hassan Nasrallah, il quale ha detto: "Trump sembra essere solo in questa decisione che ha preso, con Israele al suo fianco. Noi dovremmo mostrare il nostro 'apprezzamento' per le decisioni prese, e dovrebbero farlo tutti i paesi che le hanno condannate".

Non appena Nasrallah ha preso la parola, si è rivolto ai palestinesi: "Un saluto alla gente di Gaza e di West Bank, vorrei ringraziarli per le loro posizioni rispetto alla decisione di Trump. Loro che hanno fatto tanti sacrifici, che hanno difeso Gerusalemme, meritano tutta la nostra gratitudine". E poi un appello agli Stati mediorientali: "Invito i popoli arabi ad abbandonare ogni colloquio che miri a facilitare il processo di pace in Medioriente. E se Trump dovesse ritirare la sua decisione, sta a voi decidere se voler continuare le negoziazioni per la pace".

Il segretario del Partito di Dio ha poi alzato i toni: "La risposta più importante che possiamo dare è quella di annunciare una terza Intifada nei territori occupati, e starà poi al resto del mondo arabo e islamico decidere se porsi al fianco dei palestinesi.

La decisione di Trump è la dimostrazione dell'inizio della fine di Israele".

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