Dal suo cellulare sono passate telefonate in arrivo da almeno ventidue Paesi differenti. Si chiama Ahmed Abu Alharith e secondo i pm di Milano è un "emiro" in seno all'Isis, un uomo incaricato di coordinare i movimenti dei foreign fighters che intendono unirsi ai jihadisti in Siria.
È la procura di Milano a parlare di lui come di un punto di snodo fondamentale. Una delle tracce più interessanti finora rese note spuntate grazie alle indagini sulla famiglia di Maria Giulia Sergio, una sorta di cellula italiana dell'Isis, pronta a lasciare il Paese - come la ragazza e il marito - per andare a vivere nei territori del sedicente Califfato.
È al cellulare dell'emiro che si è affidata la Sergio quando ha abbandonato l'Italia per andare in Siria. Un punto d'appoggio che l'ha portata dalla Turchia ai territori controllati dall'Isis, in un percorso che il medesimo compiuto da tutti i foreign fighter. Prima Istanbul, poi il viaggio attraverso il Paese. Infine, a sud, il passaggio della frontiera, con qualcuno ad attendere gli aspiranti uomini del Califfo.
Secondo la digos Alharith avrebbe un ruolo importante
nell'organizzazione e legami con le sue più alte sfere. Mettere sotto controllo la sua utenza in Turchia avrebbe permesso di ottenere molti elementi importanti sull'arruolamento e il reclutamento dei jihadisti stranieri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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