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I repubblicani accusano Trump: "liste nere" contro di noi

Chi diceva "mai Trump" ora è escluso dalla corsa per posti nell'amministrazione

I repubblicani accusano Trump: "liste nere" contro di noi

La prima lettera era comparsa su War on the rocks, un sito specializzato in sicurezza nazionale, la seconda sul New York Times. In entrambi una folta schiera di nomi legati al partito repubblicano statunitense, che dicevano il loro "no" a un mandato da presidente per Donald Trump.

Ora quegli stessi nomi (erano 122 i firmatari del primo documento, 50 quelli sul quotidiano newyorchese. Pure se alcuni si ripetevano nelle due lettere) sospettano di essere finiti in una sorta di "lista nera" non ufficiale, nonostante molti in passato abbiano ricoperto incarichi di prestigio in amministrazioni del Grand Old Party.

È il Washington Post a scrivere di queste ipotizzate liste di proscrizione, spiegando che molti di quelli che avevano detto "mai Trump" sarebbero comunque disposti a servire di nuovo gli Stati Uniti. ma "i loro telefoni non suonano e le loro suppliche alla Trump Tower a New York sono finite per la maggior parte inascoltate".

Accuse a cui chi si sta occupando della transizione presidenziale non ha voluto rispondere e che rimangono quindi ipotetiche, ma il quotidiano di Washington sottolinea come le competenze di molti di loro potrebbero essere utili a Trump, spiegando che tra i nomi dei firmatari ci sono un generale dell'aviazione in pensione, molti numeri 2 di agenzie governative e un ex ambasciatore alla Nato, alleanza su cui il presidente eletto si è dimostrato estremamente critico.

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