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Ordine cattura per Puigdemont. Il governo catalano in carcere

L'ex presidente resta in Belgio e i suoi ministri non rispondono ai giudici spagnoli

Ordine cattura per Puigdemont. Il governo catalano in carcere

La giudice dell'Audiencia Nacional, Carmen Lamena, ha ordinato il carcere preventivo per il vice presidente deposto della Generalitat, Oriol Junqueras, e per gli otto ex membri del Govern che si sono presentati a deporre nel tribunale Madrid. La magistrata ha accolto la richiesta della procura e ha stabilito che sussista il rischio di fuga, reiterazione del reato e distruzione delle prove. Per la ribellione la pena massima è di 30 anni di carcere, mentre per le altre accuse rispettivamente di 15 anni e otto anni.

Entrano in varie carceri di Madrid, oltre a Junqueras, gli ex consiglieri Meritxell Borras, Jordi Turull, Raul Romeva, Josep Rull, Carles Mundo, Joaquim Forn, Dolors Bassa e Santi Vila. Per quest'ultimo, però, la giudice ha consentito la libertà su cauzione, dietro pagamento di 50mila euro. Questo perché Vila si dimise 24 ore prima che il Parlament approvasse la dichiarazione unilaterale d'indipendenza. Al momento della decisione non c'era Carles Puigdemont, che al momento si trova in Belgio insieme ad altri quattro ex membri del governo locale sciolto da Madrid. Non c'era e se il suo legale assicura che collaborerà con le autorità di Spagna e Belgio, "se lo chiedono", dall'altra parte la Corte suprema non intende fare sconti a nessuno e il presidente Carlos Lesmes ha messo in chiaro: "Quando qualcuno non si presenta dopo essere stato citato da un giudice a testimoniare, in Spagna o in qualsiasi altro Paese Ue, normalmente viene rilasciato un mandato d'arresto".

Dalla parte di Puigdemont e di chi come lui non intende lasciare il Belgio si è schierato Artur Mas, ex presidente della Generalitat della Catalogna. "Con i tribunali e la violenza non si risolve il conflitto", ha detto entrando all'Audiencia Nacional, dove è arrivato per appoggiare gli imputati per ribellione.

I

giudici hanno rinviato al prossimo 9 novembre su richiesta degli avvocati l'interrogatorio della presidente del Parlamento catalano Carme Forcadell e di altri cinque membri della presidenza che oggi non sono stati ascoltati.

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