L'ultimatum scade oggi. I separatisti dell'est ucraino hanno ordinato alle Nazioni Unite e ad alcune Ong, non meglio specificate, di abbandonare i territori che controllano e cessare immediatamente tutte le loro attività. Una richiesta che non si legge di frequente, e su cui l'Onu ha già espresso tutti i suoi timori.
I filo-russi che occupano le aree di Donetsk e Luhansk, dove secondo le Nazioni Unite quasi 8mila persone morte dall'aprile dello scorso anno, quando iniziarono i combattimenti con le forze governative, sono l'autorità di fatto con cui l'Onu deve confrontarsi. E hanno intimato alle ong di abbandonare la zona.
Stephen O'Brien, responsabile delle Nazioni Unite, ha già detto di essere "estremamente preoccupato" dall'ingiunzione. Intanto Medici senza frontiere ha annunciato di avere chiuso il suo ufficio di Luhansk, ma che continua a lavorare a Donetsk.
Secondo l'Onu l'ultimatum dei separatisti è "una violazione palese delle leggi umanitarie internazionali", che mette a rischio aiuti che andavano a favore
di quel milione e mezzo di ucraini che sono sfollati all'interno dei confini statali. "Con l'inverno che si avvicina - O'Brien su chiesto è chiarissimo - la decisione avrà un impatto importante su tre milioni di persone".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.