I tornado tedeschi in Siria? Non possono volare di notte

La denuncia del commissario speciale per le forze armate tedesche, Hans-Peter Bartels: "L’esercito tedesco è ridotto ai minimi termini e si ritrova da tempo senza fondi da investire"

I tornado tedeschi in Siria? Non possono volare di notte

“L’esercito tedesco è ridotto ai minimi termini e si ritrova da tempo senza fondi da investire. Le nostre truppe sono impegnate in svariate missioni all’estero contro il terrorismo islamico e sul fronte interno per controllare il flusso dei migranti. Abbiamo raggiunto il massimo delle nostre capacità: non possiamo intraprendere un altro solo intervento”.
È quanto ha dichiarato il commissario speciale per le forze armate tedesche, Hans-Peter Bartels.

Fondata nel 1955, la Bundeswehr contava una forza di 600 mila soldati alla fine della guerra fredda, ridotta poi a 177mila volontari di professione.
“L’esercito è ormai al collasso. La carenza di budget si riflette nei sistemi d’arma che andrebbero sostituiti e nella formazione che manca. Senza contare, infine, che molte delle nostre caserme dovranno essere chiuse perché si stanno sgretolando”.

Il ministro della Difesa Ursula von der Leyen ha promesso un ruolo maggiore della Germania nelle crisi internazionali. Berlino starebbe per rendere noto un piano di 130 miliardi di euro in un programma di riarmo che si dovrà concludere entro il 2030.

“Prima di acquistare nuove armi, dovremmo risolvere i problemi con gli assetti esistenti che necessitano di urgente manutenzione. Le forze armate lamentano scarso approvvigionamento, inefficienze e problemi di gestione”.

L’esempio più eclatante è la missione contro lo Stato islamico.

Berlino ha autorizzato l’invio di caccia Tornado, un aerocisterna, una fregata in supporto alla Charles de Gaulle nel Mediterraneo e 1200 soldati. Il governo tedesco prevede inoltre di inviare altri 500 soldati nel Mali per alleviare le forze francesi impegnate nel Paese dell'Africa occidentale.

L’esercito continua a lamentare problemi con il fucile d'assalto G36. Quest’ultimo, dopo un fuoco prolungato, non consente di colpire bersagli oltre i cento metri. I Tornado, invece, non possono volare in missioni notturne a causa di un problema visivo tra il display principale ed il visore del casco dei piloti.
Il disastro della Luftwaffe

Se scoppiasse una guerra contro la Russia, la Luftwaffe potrebbe anche rischiare di non riuscire a fare alzare i propri caccia. Tagli al bilancio e mancanza di pezzi di ricambio, hanno portato l’aviazione tedesca al minimo storico da quando è stata riformata nel dopoguerra. Nonostante l’impegno di Berlino nel dispiegare alcuni Tornado in Siria (la Germania fornisce già armi ed addestramento per i combattenti peshmerga curdi), la potente Luftwaffe non è riuscita a schierare contro lo Stato islamico più di sei caccia multiruolo Tornado.

Il problema è di natura concettuale. La Germania utilizza tre categorie per catalogare la propria forza aerea. Nella prima sono inseriti tutti gli aeromobili in inventario. Nella gli aerei disponibili (compresi i sistemi attualmente fuori servizio a causa di manutenzione o riparazione) e nella terza gli aerei dispiegabili (quelli cioè pronti per una missione). Il governo tedesco quindi divide la propria forza aerea tra caccia totali, quelli che potrebbero volare e quelli che realmente possono volare.

L’esempio dell’Eurofighter Typhoon tedesco ben si presta. Berlino possiede 109 EFA-2000 in tre diverse varianti. Al 30 settembre dello scorso anno erano 74 gli EFA disponibili, ma soltanto 42 quelli implementabili, secondo un rapporto sull’aviazione tedesca ottenuto da Der Spiegel. Medesima situazione con il Tornado. La Germania lo scorso anno aveva una linea di volo formata da 89 Tornado. 66 erano quelli disponibili, ma soltanto 38 erano quelli implementabili. Lo scorso anno la Luftwaffe era formata complessivamente da una forza caccia multiruolo di 198 velivoli, ma se fosse scoppiata una guerra avrebbe potuto farne alzare sulla carta soltanto 80, meno della metà.

80 caccia potrebbe anche essere un numero considerevole, unito alle altre forze alleate ed a quelle degli Stati Uniti, ma è un numero fuorviante. Il Ministero della Difesa tedesco, infatti, non distingue i caccia disponibili da quelli implementabili. Si scopre quindi che a settembre dello scorso anno, i Typhoon tedeschi pronti al combattimento erano soltanto otto.

Nel 2015 il numero dei Tornado tedeschi schierabili è ulteriormente diminuito a 30.

Conti alla mano, se scoppiasse una guerra contro la Russia, i tedeschi potrebbero fare alzare trenta Tornado e da otto a venti (stima in eccesso) Typhoon su un inventario di 198 velivoli.

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