"Immigrati come termiti". Il partito del premier indiano nella bufera

Il partito attualmente al governo ha anche annunciato la “deportazione di tutti i clandestini”, quale priorità del programma per le elezioni generali di primavera

"Immigrati come termiti". Il partito del premier indiano nella bufera

In India, il partito del premier Modi ha iniziato a esasperare la propaganda anti-immigrati. I vertici del Bharatiya Janata Party (Bjp) hanno infatti rilasciato, durante alcuni comizi, dichiarazioni infuocate contro i clandestini presenti nel Paese, provenienti principalmente dal vicino Bangladesh. La propaganda nazionalista del Bjp ha subito suscitato lo sdegno delle ong pro-migranti.

In vista delle elezioni generali della primavera del 2019, la formazione politica attualmente al governo ha incominciato a utilizzare una retorica sempre più violenta nei confronti delle minoranze etniche e degli stranieri irregolari. Tali esternazioni controverse stanno caratterizzando soprattutto i comizi del presidente del Bjp, Amit Shah. Durante una manifestazione svoltasi in questi giorni a Nuova Delhi, il massimo dirigente del partito al quale appartiene il premier Modi ha persino paragonato i clandestini stanziati in territorio indiano a delle “termiti”. Amit Shah ha infatti tuonato: “Milioni di stranieri si sono infiltrati nel nostro Paese e, come delle termiti, lo stanno divorando. Perché mai non dovremmo eliminare questi parassiti?” In un successivo comizio nello Stato del Rajasthan, l’esponente di punta del movimento tradizionalista indù ha rivelato agli elettori alcuni dettagli del programma del Bjp per le prossime elezioni federali. Amit Shah ha affermato che, alle consultazioni di primavera, il partito del premier Modi proporrà ai cittadini un provvedimento drastico da adottare in ambito migratorio: la “deportazione di tutti i clandestini”. Negli ultimi mesi, la formazione politica nazionalista ha adottato misure palesemente discriminatorie. Lo scorso luglio, ad esempio, il governo indiano, espressione del Bjp, ha disposto la revoca della cittadinanza per 4 milioni di residenti musulmani.

La propaganda anticlandestini diffusa da Amit Shah ha subito provocato la reazione indignata delle ong che si battono per i diritti dei migranti. Amnesty India, tramite una nota, ha esternato la propria preoccupazione circa il clima di odio alimentato dal partito di maggioranza: “È terrificante ascoltare Amit Shah che paragona gli immigrati in fuga dal Bangladesh a delle termiti. Esortiamo quindi il signor Shah a mettere fine a tale propaganda disumana, diretta a mortificare milioni di esseri umani.” Anche Human Rights Watch ha rivolto dure critiche al presidente del Bjp. Andrew Stroehlein, esponente dell’ong, ha dichiarato: “Il massimo dirigente del partito attualmente al governo ha deciso di incamminarsi lungo il sentiero che porta al genocidio e agli stermini di massa. In passato, le catastrofi umanitarie sono state sempre precedute dall’uso disinvolto, da parte di politici influenti, di epiteti disumani nei confronti delle minoranze.”

Il governo del Bangladesh, Paese dal quale proviene la maggioranza degli immigrati irregolari presenti in India, ha reagito alle esternazioni del leader del Bjp cercando di minimizzare l’accaduto. Le autorità di Dacca hanno affidato al Ministro delle Telecomunicazioni, Hasanul Haq Inu, la propria replica alle parole di Amit Shah. Inu ha puntualizzato: “Paragonare gli immigrati bengalesi a delle termiti è stata una trovata estremamente infelice.

Tuttavia, il governo del Bangladesh non intende attribuire alcuna importanza a tale dichiarazione, in quanto quest’ultima è stata rilasciata da un politico che, al giorno d’oggi, non ricopre alcun incarico nell’esecutivo indiano. Di conseguenza, l’espressione incriminata non va attribuita alle autorità di Nuova Delhi, ma costituisce una semplice opinione esternata a titolo personale.”

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