Isis e conflitto siriano: gli errori di Obama e la lungimiranza del patriarca cattolico
22 Maggio 2015 - 09:35Gregorio III Laham: "Non capisco perché Washington aiuti le cosiddette fazioni "moderate" dei ribelli, che poi sono moderate per modo di dire"
Non si sa in che mondo viva Barack Obama. Palmira, in Siria, è stata presa dagli jihadisti dello Stato islamico così come Ramadi in Iraq. Eppure, il presidente americano ha annunciato: "Non credo che con l’Isis stiamo perdendo". L'Occidente, val la pena ricordarlo, sta clamorosamente perdendo contro il Califfato. E non solo in termini di vite umane (gli jihadisti si sono mezzi già a sgozzare e a decapitare, come loro abitudine, anche a Palmira), ma anche a livello geopolitico.
Se da una parte, un importante columnist americano ha rilanciato la folle idea di armare ribelli moderati, che poi moderati non sono mai ("In Siria c’era gente pronta a combattere contro i terroristi dell’Isis e il carnefice Assad, ma noi americani abbiamo deciso di non aiutarli dicendo che erano ingegneri, medici, banchieri: poco credibili con le armi in mano. In Iraq, invece, abbiamo continuato a cercare di costruire un esercito locale con capi settari e soldati corrotti che non avevano voglia di combattere"), dall'altra il patriarca cattolico siriano Gregorio III Laham, ha accusato apertamente l'amministrazione Usa: "Non capisco perché Washington aiuti le cosiddette fazioni "moderate" dei ribelli, che poi sono moderate per modo di dire. Oggi dobbiamo riconoscere tutti che non abbiamo alternative. Questa opposizione siriana è divisa e corrotta, ed è quindi inutile aiutare un elemento così debole perché significa far sì che ci siano soltanto più vittime tra la popolazione siriana".
Gli Usa, è stato più volte dimostrato, hanno contribuito a destabilizzare la Siria, assieme alla Turchia, agli Emirati e al Qatar. L'obiettivo era quello di spodestare Assad, ma il risultato è stato quello di dare la Siria in pasto agli jihadisti, come ha spiegato lo stesso Gregorio III Laham: "Il baluardo più efficace contro l’Isis è il governo siriano, e quindi se l’Ue si schiera chiaramente a fianco di Damasco può veramente contribuire a fermare l’Isis.
Questo occorre, una dichiarazione comune dell’Ue a favore del governo siriano".