A Ismailia i bambini delle tribù si sfidano a dorso di cammello

Le tribù beduine d'Egitto si sfidano in una gara in cui i fantini sono i più piccoli

A Ismailia i bambini delle tribù si sfidano a dorso di cammello

È una questione di prestigio, più che di soldi, perché il premio delle molte gare che si tengono ogni anno non è poi così ricco. Ma le corse di cammelli al festival d'Ismailia, in Egitto, richiamano ogni anno le tribù beduine, ma pure visitatori che arrivano per l'occasione da molti Paesi arabi, ma pure dall'Europa: da Germania, Francia e Italia.

Su una pista nel bel mezzo del deserto, nella zona orientale del Paese nord-africano, a sfidarsi a dorso di cammello sono i più piccoli, i bambini beduini che montano in sella agli animali che ne dominano le sabbie, spingendoli in una gara al più veloce, mentre convogli di macchine li seguono da vicini.

"È la prima volta che vengono dall'Europa per il festival", racconta alla Reuters Sheikh Suleiman Abu Shukri, la cui tribù abita una regione che dalla penisola del Sinai si estende fino all'Arabia Saudita. Un segno, spera, di un interesse in aumento per un'occasione molto sentita dalla popolazione locale.

Circa 150

i cammelli che competono tra di loro in un circuito lungo quasi tre chilometri - per la gara più breve - e fino a quindici per la più lunga, in cui a competere sono fantini che non di rado hanno anche meno di undici anni.

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