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In Israele si va verso un governo di unità: accordo tra Netanyahu e Gantz

L'annuncio è delle scorse ore: i due ex rivali adesso governeranno assieme. Il timone dell'esecutivo sarà nelle mani di Netanyahu per 18 mesi, dopo il premier sarà Benny Gantz

In Israele si va verso un governo di unità: accordo tra Netanyahu e Gantz

Forse Israele avrà un nuovo governo: dopo settimane di trattative e soprattutto dopo tre elezioni anticipate consecutive, il premier uscente Benjamin Netanyahu ed il presidente del parlamento Benny Gantz, come annunciato dai diretti protagonisti, hanno trovato l’accordo per formare un esecutivo.

I due, rivali fino allo scorso mese di marzo, adesso dovrebbero andare a governare assieme. L’intesa infatti, prevede una staffetta nel ruolo di primo ministro: l’uscente Netanyahu continuerà a guidare l’esecutivo per i prossimi 18 mesi, successivamente lo scettro dovrebbe essere ceduto proprio a Gantz.

Quest’ultimo comunque, avrebbe già in tasca una partecipazione al governo: in particolare, il leader della lista centrista Blu&Bianco andrebbe a guidare il ministero della Difesa. Un ruolo peraltro a lui congeniale, essendo stato in passato capo di stato maggiore dell’esercito.

La storia politica di Israele nell’ultimo anno e mezzo è stata particolarmente intricata: a partire dal mese di dicembre del 2018 è in atto una crisi di governo non risolta nemmeno dopo tre chiamate alle urne in meno di un anno. A causare la caduta dell’esecutivo di Netanyahu sono state le dimissioni del ministro della difesa Avigdor Lieberman, leader di Yisrael Beiteinu.

Da allora, il Paese non ha più avuto un esecutivo in carica se non per la gestione degli affari correnti. Le tre elezioni consecutive hanno consegnato maggioranze non stabili e non chiare, in cui i due principali sfidanti, Netanyahu del Likud da una parte e Gantz di Blu&Bianco dall’altra, non sono riusciti a dare vita a nuovi governi.

Dopo le ultime consultazioni, tenute il 2 marzo, il presidente della Repubblica Reuven Rivlin ha affidato l’incarico a Benny Gantz: quest’ultimo infatti era sostenuto da una coalizione di centro – sinistra, unita alla Lista Araba Unita e ad Yisrael Beiteinu. Ma l’impossibilità di mandare avanti un nuovo governo, ha creato i presupposti per il fallimento anche di questo mandato esplorativo.

Una prima svolta è arrivata però il 26 marzo scorso, quando a sorpresa proprio Gantz è stato eletto nuovo presidente del parlamento. Una votazione figlia di un primo accordo tra i due oramai ex rivali, i quali hanno iniziato a parlare della possibilità di formare un governo di unità nazionale. Emergenza coronavirus ed emergenza sicurezza i punti da cui è partito il dialogo tra il premier uscente e quello incaricato.

Dopo alcuni giorni di stallo, nel pomeriggio di questo lunedì è arrivato l’annuncio ufficiale: l’accordo c’è ed a breve Israele potrà avere, dopo più di un anno, un nuovo governo. Likud e Blu&Bianco saranno i due partiti guida, anche se quest’ultimo dovrà fare a meno di alcuni ex alleati di Gantz, tra cui Yair Lapid, contrari ad un accordo con Netanyahu.

Ma in Israele non si fidano: visti i precedenti, nessuno se la sente di sbilanciarsi finché non ci sarà il giuramento dei nuovi ministri.

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