L'Alabama "difende" il passato confederato

Approvata la legge per impedire la rimozione dei monumenti: "Dobbiamo imparare dalla storia, sia dagli eroi che dai momenti più bui del nostro passato"

L'Alabama "difende" il passato confederato

L’Alabama scende in campo per difendere i monumenti sudisti, finiti nel mirino del politicamente corretto e oggetto, negli ultimi anni, di numerose rimozioni e petizioni finalizzate alla cancellazione del passato confederato negli Stati Uniti.

La legge è stata approvata dopo un lunghissimo dibattito che ha opposto le coscienze e diviso gli elettori, prima che i politici e i giudici delle Corti statunitense. L’Alabama Memorial Preservation Act, come riporta la Cnn, impedisce la rimozione e il cambio delle denominazioni per monumenti, memoriali, targhe e strutture erette da almeno quarant’anni su suoli pubblici. Viceversa, si potrà agire su targhe, intitolazioni e monumenti più recenti, inaugurati da venti a quarant’anni fa. Per vagliare le richieste degli enti pubblici (cui è rivolta la nuova legge) e decidere sulle numerose domande che, in un senso o nell'altro, agitano l'opinione pubblica sarà istituito un comitato apposito.

Secondo i portavoce della governatrice repubblicana Kay Ivey, la storia va preservata perché “a tutte le generazioni deve essere assicurato di poter imparare non solo dagli eroi e dai grandi traguardi raggiunti ma anche dagli errori e dai momenti più bui della nostra storia. Gli errori del passato si ripetono, spesso proprio perché abbiamo rimosso anche il ricordo del passato. Questa legge ci garantisce che il nostro passato, sia nel bene che nel male, potrà illuminare il nostro futuro”.

Da diversi anni negli Stati Uniti infuria la polemica tra chi difende il passato e chi invece si adopera affinché vengano rimossi e cancellati monumenti e simboli.

Ciò accade specialmente negli Stati del Sud, dove è ancora viva la memoria del passato confederato, dei Sudisti che persero la Guerra di Secessione. Un passato ritenuto, oggi da numerose comunità che si battono per la rimozione di statue, intitolazioni e monumenti, oltraggioso e razzista di cui hanno fatto le spese persino personaggio come il generale Lee.

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