L'ambasciatore e il carabiniere: chi sono i due italiani uccisi in Congo

Luca Attanasio, 43 anni, era in Congo dal 2017. Vittorio Iacovacci, carabiniere di 30 anni, era specializzato in scorte

L'ambasciatore e il carabiniere: chi sono i due italiani uccisi in Congo

L'ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci hanno perso la vita nel corso di un assalto avvenuto oggi nella città di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo. Il primo, 43 anni, dal 5 settembre 2017 era Capo Missione a Kinshasa, e dal 31 ottobre 2019 era stato confermato in qualità di ambasciatore straordinario plenipotenziario accreditato; il secondo, 30 anni, era un carabiniere specializzato come addetto alla scorta di personale sensibile.

L'attacco ha provocato anche una terza vittima. Si tratta dell'autista del mezzo sul quale viaggiavano Attanasio e Iacovacci. Lo ha confermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una nota di cordoglio pubblicata dal Quirinale. "Ho accolto con sgomento la notizia del vile attacco che poche ore fa ha colpito un convoglio internazionale nei pressi della citta di Goma uccidendo l’Ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e il loro autista. La Repubblica Italiana è in lutto per questi servitori dello Stato che hanno perso la vita nell’adempimento dei loro doveri professionali in Repubblica Democratica del Congo".

Chi era Luca Attanasio

Classe 1977, Luca Attanasio era un uomo estremamente legato all'Africa. Come ricordato sul Giornale.it, "Attanasio assieme alla moglie, Zakia Seddiki, aveva ricevuto il premio Nassiriya per via dell'impegno della coppia nel sociale. La coppia ha curato infatti la fondazione l'associazione umanitaria 'Mamma Sofia', impegnata ad aiutare bambini e ragazze madri in Congo". Attanasio, sposato e con tre figlie, è stato ricordato dai suoi conoscenti come persona estremamente allegra. "Era il ragazzo a cui volevo più bene. Era uno dei giovani più brillanti della nostra diplomazia. Ieri sera era a cena a Goma con i nostri che sono lì. Sono addolorato", ha dichiarato, riportato dal Corsera, Alfredo Mantica, il dirigente di Alleanza nazionale che da sottosegretario agli Esteri lo ebbe nella propria segreteria alla Farnesina.

Ripercorrendo le tappe più importanti della sua vita, non possiamo che partire dal 2001. Attanasio si laurea con lode presso l'Università Luigi Bocconi. Dopo aver svolto un breve percorso professionale nella consulenza aziendale e ottenuto un master in politica internazionale, inizia la carriera diplomatica. Come ricorda l'agenzia Lapresse, alla Farnesina finisce prima alla direzione per gli Affari Economici, ufficio sostegno alle imprese, per poi passare alla segreteria della direzione generale per l'Africa.

In seguito, nel 2004, diventa vice capo segreteria del sottosegretario di stato con delega per l'Africa e la cooperazione internazionale. All'estero, come anticipato, è capo dell'Ufficio Economico e Commerciale presso l'Ambasciata d'Italia a Berna, carica che ricopre dal 2006 al 2010, e Console generale reggente a Casablanca fino al 2013.

In quello stesso anno rientra alla Farnesina per ricevere l'incarico di capo segreteria della direzione generale per la mondializzazione e gli affari globali. Nel 2015 torna nuovamente in Africa come Primo Consigliere presso l'Ambasciata d'Italia in Abuja in Nigeria, prima di svolgere le ultime mansioni Repubblica Democratica del Congo.

Chi era Vittorio Iacovacci

Attanasio stava viaggiando a bordo di un mezzo della Monusco, la missione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per stabilizzare il turbolento Paese africano, quando il convoglio è caduto in un agguato. L'ambasciatore e l'autista - del quale non si conoscono ancora le generalità - sono morti assieme a Vittorio Iacovacci, carabiniere di 30 anni. Quest'ultimo apparteneva al XIII Reggimento Friuli Venezia Giulia, era di stanza a Gorizia.

Come ha sottolineato l'AGI, Iacovacci proveniva da un reparto d'èlite dell'Arma dei Carabinieri, e aveva anche ottenuto brillanti risultati nel suo percorso al GIS, il Gruppo intervento speciale dell’Arma. Rientrato a Gorizia per motivi personali - scrive Infodifesa.it - Iacovacci è stato assegnato a Kinshasa in un contesto molto complicato.

Fino ad oggi, Iacovacci ha fatto parte del team di close protection, insieme ad altri operatori del XIII Reggimento. La famiglia di Iacovacci è originaria di Sonnino, provincia di Latina. L'uomo non era sposato e non aveva figli. Come ricorda ancora il Corsera, si era arruolato nel 2016. Dopo aver frequentato la Scuola allievi carabinieri di Iglesias (Cagliari), è stato detinato al Reggimento. Da qui provengono molti militari dell’Arma destinati alle missioni all’estero.

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