Libia, lo sniper di Gheddafi ucciso dai tagliagole

Khaled Amran Marai al Warfalli è il cecchino misterioso che da mesi terrorizzava gli uomini di Al Baghdadi. Per ucciderlo hanno dovuto circondare il palazzo dove si nascondeva e colpirlo con dei lanciarazzi

Libia, lo sniper di Gheddafi ucciso dai tagliagole

Un colpo, un morto. Questa era la filosofia di Khaled Amran Marai al Warfalli, il cecchino della della tribù "protetta" dal defunto colonnello Muhammar Gheddafi. Una figura che fino a ieri, quando è stato ucciso, è rimasta nell'ombra. Imprevedibile e insivibile. Colpiva silenzioso e uccideva i membri dello Stato Islamico.

Dal 13 gennaio era riuscito a portare a termine una serie di uccisioni: personaggi di alto profilo del gruppo di Al Baghdadi nel suo "emirato" di Sirte, città natale di Gheddafi. Per questo motivo sulla sua testa pendava una condanna a morte. Per ucciderlo è scattata una vera e propria caccia all'uomo. La polizia religiosa del gruppo aveva avviato una campagna di rastrellamenti, arresti ed esecuzioni pubbliche con il duplice intento di scovare il colpevole e mantenere la popolazione locale in un perpetuo stato di paura.

Dopo essere scappato diverse volte alla cattura, Al Warfalli è morto ieri dopo tre ore di combattimenti nella sua abitazione situata al terzo piano di un palazzo nel quartiere due della città. Prima di essere ucciso, ha lottato a lungo: tre ore di combattimenti nella sua abitazione situata al terzo piano di un palazzo nel quartiere due della città. Prima di morire ha colpito col suo fucile di precisione quattro militanti dello Stato islamico - due tunisini, un sudanese e un libico -, ferendone diversi altri. Al Warfalli inoltre è anche riuscito a distruggere un veicolo del gruppo jihadista.

Una volta individuato il cecchino, i jihadisti hanno circondato la palazzina con otto veicoli armati e ingaggiato un conflitto a fuoco proseguito per tre ore. Dopo un'ardua resistenza, i militanti jihadisti hanno lanciato dei razzi contro l'appartamento, uccidendo al Warfalli. I miliziani hanno poi preso in custodia suo padre e incendiato la sua auto. Testimoni oculari hanno riferito al quotidiano "al Wasat" che tra i miliziani dell'Isis era nata una sorta di psicosi: "Hanno reagito alle uccisioni sparando in aria per spaventare la popolazione durante le ricerche".

Sulla figura del cecchino era emerse diverse teorie.

Il settimanale britannico The Daily Telegraph aveva ipotizzato che poteva trattarsi di un combattente addestrato localmente durante la rivolta contro il defunto presidente Gheddafi. La prima vittima del cecchino è stata Hamad Abdel Hadi, un ufficiale sudanese ucciso mentre usciva dal tribunale islamico del gruppo. Le altre due erano invece leader militari di alto rango.

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