Lo Stato islamico avrebbe creato un team di operatori sanitari pronti a rimuovere chirurgicamente gli organi dei combattenti gravemente feriti in battaglia così da rivenderli al fiorente mercato nero internazionale. E’ questa la scioccante indiscrezione del quotidiano arabo al-Sabah.
Il team sanitario, secondo le fonti di al-Sabah, agirebbe a ridosso della prima linea in Iraq e sarebbe diretto da un medico tedesco. La vendita degli organi al mercato nero, consentirebbe allo Stato islamico di ottenere fondi immediati da reinvestire negli stipendi dei fondamentalisti.
Pochi giorni fa, gli organi di stampa iraniani riferirono che i prigionieri del gruppo jihadista, sono regolarmente costretti a donare il sangue.
Circa un rene trapiantato su dieci proviene dal mercato nero e i suoi destinatari sono pronti a pagare fino a 160.000 dollari.
Le carenze di cassa hanno già costretto il gruppo a dimezzare lo stipendio dei combattenti iracheni e siriani. Secondo il Dipartimento del Tesoro, lo sconvolgimento economico è stato determinato dalla campagna militare della Coalizione a guida Usa e russa che ha colpito le principale entrate del califfato, come gli impianti petroliferi ed i depositi di valuta. Lo Stato islamico ha ridotto di un terzo la produzione di petrolio, mentre il fatturato complessivo legato a tale business è sceso del 50%. A differenza di al-Qaeda che basava parzialmente le sue entrate sulle donazioni esterne, lo Stato islamico ha tradizionalmente generato il suo reddito a livello locale, attraverso imposte e tasse su imprese e civili.
Nel 2015, il gruppo è riuscito a fatturare mezzo miliardo di dollari con la sola vendita del petrolio agli acquirenti in Turchia e Siria. Da rilevare che fino agli attentati di Parigi dello scorso novembre, Obama aveva posto il veto per i raid contro gli impianti petroliferi. I caccia dell’operazione Tidal Wave 2, hanno condotto oltre 200 attacchi mirati contro i pozzi petroliferi, le raffinerie e gli oleodotti. Un altro duro colpo all’economia dello Stato islamico è stato assestato lo scorso anno, quando il governo iracheno decise di sospendere il pagamento degli stipendi a migliaia di dipendenti pubblici a Mosul e in altre città sotto il controllo dell’Isis. Quella mossa ha interrotto un flusso economico di 2 miliardi di dollari l'anno. Nel califfato, intanto, aumentano le tasse per aver violato, ad esempio, le norme sull’abbigliamento o aver sbagliato un senso di marcia.
Secondo l’Organizzazione Nazionale Trapianti spagnola, i principali acquirenti del mercato nero degli organi provengono dal Nord America, dall'Arabia
Saudita e dall'Europa.“In generale, i cittadini dell'UE che ritornano con complicazioni a causa di organi illecitamente ottenuti non vengono indagati perché i medici affermano di dover mantenere la riservatezza del paziente".
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