I jihadisti decapitano l'ostaggio francese: "Messaggio di sangue per Hollande"

Herve Gourdel brutalmente ucciso da Jund-al-Khilafa, movimento affiliato all'Isis. La morte documentata in un video

I jihadisti decapitano l'ostaggio francese: "Messaggio di sangue per Hollande"

La mattanza dei jihadisti del Califfato non ha fine. Dopo aver brutalmente sgozzato i reporter americani James Foley e Steven Sotloff e il cooperante scozzese David Haines, i tagliagole islamici hanno decapitato il francese Herve Gourdel. "Messaggio di sangue per il governo francese" è l'agghiacciante titolo dell'atroce video in cui i jihadisti di "Jund-al-Khilafa", un movimento affiliato allo Stato islamico, mostrano la sanguinaria esecuzione dell'ostaggio 55enne rapito la scorsa domenica mentre stava facendo trekking a Tizi Ouzou, 110 chilometri a est di Algeri.

Non è la stessa mano che, cinica e violenta, ha tagliato le teste ai reporter americani e al cooperante scozzese. Ma la modalità, fredda e atroce, è la stessa. Guordel inginocchiato, vestito con una tunica azzurra. Alle sue spalle quattro uomini armati. Il volto coperto. Sono i jihadisti di "Jund al-Khilifa" che recentemente si sono separati da "al Qaeda nel Maghreb Islamico", l'ex gruppo algerino salafita per la Predicazione e il combattimento unitosi poi ad al Qaeda, per aderire al credo più intransigente dell'Isis. Uno dei miliziani legge il messaggio di denuncia contro l'intervento dei "crociati criminali francesi" in Algeria, Mali e soprattutto in Iraq. Prima di essere decapitato, Gourdel si rivolge direttamente al presidente Francois Hollande accusandolo di avere seguito la linea di Barack Obama. Poi parla ai familiari, citandoli ciascuno per nome. Ma a quel punto l'audio si interrompe.

Nei giorni scorsi Gourdel aveva chiesto a Hollande di fermare i raid in Iraq avvertendolo che in caso contrario sarebbe stato ucciso. Ma il presidente francese, la cui popolarità è al minimo storico del 13% e che non potrà che ulteriormente crollare, si è rifiutato di trattare. "Per quanto questa situazione sia grave, non cederemo mai ad alcun ricatto, pressione, ultimatum, non importa quanto sia spregevole - ha detto a margine dell'Assemblea generale dell'Onu - qui sono in gioco la nostra libertà, la nostra sicurezza, la nostra sovranità. Nessun gruppo può influenzare la volontà, la posizione o la libertà della Francia". Il rapimento e la successiva decapitazione di Hervè Gourdel segue il terrificante messaggio audio, nel fine settimana, del portavoce dell'Isis Abu Muhammed Al Adnani in cui prendeva particolarmente di mira la Francia, l’unico Paese europeo ad aver lanciato i raid aerei contro lo Stato islamico.

Gourdel viveva a Saint-Martin-Vesubie, non lontano da Nizza. Era arrivato in Algeria sabato. Al momento del rapimento si trovava nel Djurdjura National Park, zona diventata un santuario islamista dal 1990, in compagnia di amici algerini. Quando i predoni si sono accorti che Gourdel era francese, lo hanno immediatamente portato via. Gli algerini, invece, sono stati rapinati e liberati.

Appassionato di fotografia e di montagna, Gourdel adorava inerpicarsi per sentirsi non tracciati. A suggerirgli di andare sulle montagne della Cabilia, in Algeria, era stato lo scorso giugno il sindaco del suo paesino, Henri Giuge.

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