L'ombra del Califfo sul petrolio della Libia
5 Dicembre 2015 - 18:42L'Isis vuole conquistare Agedabia ricca di pozzi petroliferi. Da lì potrebbe rifornire le truppe di Bengasi
Prosegue l'avanzata dell'Isis in Libia. Lo Stato Islamico adesso può contare su 4mila miliziani. Le città controllate dai jihadisti in toto sono Sirte, Hawarah e Nawfalia. Inoltre le truppe del Califfo sono presenti a Bengasi e a Derna. Ma l'evoluzione del piano di guerra jihadista prevede una mossa concreta che potrebbe rafforzare la sua presenza in tutta la Libia centro-orientale. In questo quadro preoccupano le informazioni che provengono dai servizi britannici di cui è in possesso anche l'Aise, i servizi di sicurezza italiani. Da settimane infatti i jihadisti dell'Isis hanno iniziato ad uccidere leader e capi militari avversari ad Agedabia, la piccola cittadina a pochi chilometri dalla costa, più o meno a metà strada fra Sirte e Bengasi. Agedabia è uno snodo importante nella zona più ricca di petrolio della Libia; è a pochi chilometri da pozzi, oleodotti e porti di imbarco, è sulla strada per Bengasi ed è in collegamento con il Sud del paese, con le rotte che arrivano da Sudan, Ciad, Niger.
E così, in questo quadro va avanti da qualche settimana una scia di sangue con diversi omicidi. Sono stati colpiti Salah Al Mascheti, della "shura" (il "consiglio comunale") di Agedabia; poi l'imam Saleh Rahil, professore dell'università di Bengasi e componente del Dipartimento di Alti studi islamici. Poi, come ricorda Repubblica, il capo del servizio di intelligence militare di Agedabia, il colonnello Ateya Al Oreibi; il farmacista e imam salafita Faraj Al Aribi. Lo sceicco salafita Mahmoud Bourawi al Hamal, assassinato con un'autobomba accanto al Palazzo dei Fatimidi di Agedabia. Se l'Is riuscirà a consolidarsi ad Agedabia, le sue possibilità di rifornire i miliziani che combattono a Bengasi saranno molto più alte.