L'Unione europea "sanziona" l'Iran, non accadeva dal 2015

La decisione, approvata dai 28 Paesi dell'Unione europea, è arrivata dopo due attentati sventati in Europa negli ultimi tre anni. Il governo di Teheran nega il proprio coinvolgimento. Non sembra in discussione, invece, l'accordo sul nucleare

L'Unione europea "sanziona" l'Iran, non accadeva dal 2015

Sono state approvate in queste ore. E fanno rumore perché sono anche le prime dal 2015, l'anno in cui si è raggiunto l'accordo sul nucleare. Ma a distanza di quattro anni, le sanzioni contro due cittadini e un'unità dei servizi di intelligence iraniani sono state autorizzate dai 28 Paesi dell'Unione Europea, come ritorsione per due attentati sventati lo scorso lo scorso anno e un omicidio sospetto.

Le due operazioni (sventate)

Secondo quanto riportato da Il Post, i provvedimenti erano stati chiesti dal governo francese e da quello danese dopo che lo scorso giugno, a Bruxelles, erano state fermate due persone, un uomo e una donna di origini iraniane, di 38 e 33 anni. Lì erano state trovate in possesso di mezzo chilo di esplosivo e di un dentonatore e le forze dell'ordine le avevano arrestate con l'accusa di preparare un attentato a Parigi, in occasione di un evento organizzato dal Mek (gruppo ostile al governo iraniano) a cui avrebbe partecipato anche l'ex sindaco di New York, Rudy Giuliani, oggi avvocato del presidente Donald Trump. L'episodio francese, comunque, non sarebbe stato l'unico a mettere in imbarazzo Teheran. In Danimarca, infatti, a ottobre, l'esecutivo aveva accusato i servizi segreti iraniani di aver cercato di assassinare, sul suo territorio, un attivista di un movimento separatista arabo. In seguito, la polizia aveva annunciato l'arresto di una sola persona collegata all'operazione, un cittadino norvegese, di origini iraniane, sorpreso mentre scattava alcune immagini alla casa dell'attivista.

La questione olandese

Ma il ministro degli Esteri olandese, Bert Koenders, avrebbe anche sostenuto, in una lettera al parlamento, dell'esistenza di "forti indizi che l'Iran sia stato coinvolto nell'assassinio di due cittadini olandesi di origine iraniana, uno ad Almere (nel 2015) e l'altro all'Aja (nel 2017)". Le due vittime sarebbero state identificate come il 56enne Ali Motamed e il 52enne Ahmad Molla Nissi. E lo scorso luglio, le autorità olandesi avevano espulso due dipendenti dell'ambasciata iraniana in connessione con gli omicidi. Decisione che Teheran aveva definito "ostile e distruttiva" e minacciando ritorsioni. Ed è probabile che anche da questi episodi sia maturata la decisione dell'Unione europea di sanzionare il Paese. In questo caso, nel mirino dei provvedimenti sarebbero finiti la Direzione per la sicurezza interna dell'intelligence iraniana e due funzionari di questa divisione, tra cui il capo Saeid Hashemi Moghadam. A giugno, l'Olanda aveva espulso anche altri due impiegati dell'ambasciata iraniani, senza però rivelarne, pubblicamente, le ragioni. E a ottobre aveva richiamato, per consultazioni, l'ambasciatore a Teheran dopo aver smantellato il progetto di attentato contro gli oppositori iraniani. Episodi simili sono accaduti anche in Albania.

La risposta iraniana

Da parte sua, Teheran ha sempre negato ogni coinvolgimento nei tentati attacchi in Francia e in Danimarca. E oggi, il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, ha fatto sapere che il suo esecutivo continuerà a collaborare con l'Unione Europea ma che, allo stesso tempo, cercherà di rafforzare le sue relazioni economiche anche con altre potenze. Come Russia, Cina e India.

Nessuna ripercussione sull'accordo sul nucleare

Per il ministro degli Esteri danese, Anders Samuelsen, le sanzioni rappresentano un segnale chiaro che l'Europa non accetterà intromissioni da parte dell'Iran sul proprio territorio, ma ha aggiunto anche che la Danimarca e gli altri paesi dell'Unione "continueranno a sostenere" l'accordo sul nucleare con l'Iran, la cui sopravvivenza era già stata messa a rischio dalla decisione del presidente americano di ritirarsi dal trattato e di ripristinare le sanzioni. Dopo la decisione statunitense, infatti, la posizione dell'Unione Europea nei confronti del Paese a maggioranza sciita è apparsa confusa.

Francia, Gran Bretagna e Germania, infatti, sembrano sostenere un meccanismo speciale che permetterà agli stati dell'Unione di aggirare i provvedimenti americani e mantenere legami economici con il Paese.

I sanzionati nella lista dei terroristi dell'Ue

Oggi, le persone colpite dalle sanzioni potrebbero essere inserite nella lista dei terroristi dell'Unione europea e i loro beni in Europa potrebbero essere confiscati.

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