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"Manovra fedele agli impegni". ​Ma Conte scorda tagli e tasse

Il premier: "La manovra è la prima tappa, non ci fermiamo". Poi contrattacca: "Non siamo il governo delle lobby"

"Manovra fedele agli impegni". ​Ma Conte scorda tagli e tasse

La fine di questo 2018 se ne va con una speranza per l'anno prossimo. "Confidiamo anche per il 2020 e 2021 di evitare l'aumento dell'Iva", dice senza sbilanciarsi troppo Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa di fine anno. "Per il 2020 e 2021 - continua - le clausole salvaguardia recano dei numeri importanti ma non vorrei fosse trascurato il fatto che in pochi mesi abbiamo recuperato 12,5 miliardi per neutralizzare l'incremento dell'Iva, eredità del governo precedente". Ma la speranza maggiore sembra volerla riporre nella crescita. "L'1% è la soglia minima - dice - noi dobbiamo andare molto oltre". I due fattori sono irrimedialmente collegati. Tanto che, se il secondo va giù, rischia di affossare anche il primo portando il Paese verso il baratro.

Conte non fa mea culpa. Tira dritto. E promuove a pieni voti l'esecutivo gialloverde che, dopo un lungo e travagliato cammino, porta alla Camera (per l'ultimo passaggio) a una contestatissima manovra economica. "È la prima tappa significativa, un altro progetto riformatore - incalza durante il discorso di fine anno - non ci fermiamo, vogliamo fare ancora meglio, possiamo fare ancora meglio e siamo determinati a fare meglio. Il nostro obiettivo - continua poi - è stato, è e sarà sempre rispondere agli interessi dei cittadini e cercheremo di farlo nel modo migliore". Non spende una sola parola per giustificare i tagli agli investimenti o per ribattere alle accuse di aver infilato qua e là qualche balzello in più laddove era stato promesso di tagliare le tasse, ma rivendica di aver portato a compimento tutte le promesse fatte agli elettori. "Una volta - dice - si facevano promesse ma non si traducevano in un contratto, di volta in volta venivano valutate le iniziative da attuare. Noi - incalza durante il discorso di fine anno - abbiamo fatto tutto alla luce del sole, in trasparenza, con un modus procedendi che condizionerà qualsiasi esperienza futura di governo". Insomma, il primo bilancio fatto da Conte, dopo oltre sei mesi a Palazzo Chigi, si riassume come "una esperienza di governo innovativa che scandisce un significativo mutamento di passo della politica italiana".

"Le forze politiche - continua Conte - si sono presentate in campagna elettorale assumendosi degli impegni, formando un governo dopo un lungo processo di gestazione che ha portato a un contratto di governo e questo ha dato vita a un governo che adesso realizza quegli impegni: la manovra si pone in continuità con quegli impegni". L'ottimismo del presidente del Consiglio non spiega tuttavia non tanto le preoccupazioni delle opposizioni quanto piuttosto il malcontento crescente. Nel Paese aumentano di ora in ora le categorie che protestano contro i provvedimenti contenuti nella legge di Bialancio e, soprattutto al Nord, il tessuto produttivo inizia a staccarsi dal Carroccio che in campagna elettorale aveva promesso tutt'altra manovra. Ieri l'Ufficio Parlamentare di Bilancio lo ha messo nero su bianco: la pressione fiscale è aumentata. "Nel saldo complessivo potrebbe esserci un aumento", ammette ora Conte invitando però a rivedere il conteggio sotto un'altra ottica: "Abbiamo alleggerito la pressione fiscale per i cittadini".

"Questa esperienza di governo continuerà a funzionare perchè si regge su un amalgama riuscito, il giallo e il verde - rivendica il premier - i due colori rimangono distinti, ma si è creato un equilibrio chimico, c'è perfetta sincronia tra forze politiche e tra i loro leader, tra Di Maio e Salvini". Portata a casa la manovra economica ("duramente negoziata con Bruxelles" ma comunque "scritta in Italia"), Conte si sente come all'uscita di un tunnel lunghissimo di cui non si vedeva la fine. E si sente ottimista anche nella capacità di portare a termine la legislatura anche se, in caso di tagliando, non esclude l'ipotesi di un rimpasto di governo.

"Questo amalgama che rispetta i due colori secondo me durerà per cinque anni", spiega durante la conferenza stampa di fine anno ricordand che "tradire la prospettiva di realizzare un progetto riformatore sarebbe un errore anche agli occhi dei cittadini che ci hanno votato".

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