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Marion Le Pen è il futuro del Front National, comunque vadano le elezioni

Comunque vadano le presidenziali francesi, la sensazione è che la giovane leader tradizionalista abbia la strada spianata per prendersi il partito sovranista

Marion Le Pen è il futuro del Front National, comunque vadano le elezioni

Marion Marechàl Le Pen sarà il prossimo leader del Front National. La nipote ingrombrante di Marine sta diventando grande ed un insuccesso dell'attuale leader del Front National alle prossime presidenziali le spianerebbe la strada per giungere alla guida politica del Front National. Comunque vada la competizione, in realtà, la sensazione è che Marion si sia ormai ritagliata un ruolo centrale tanto per il mondo sovranista francese quanto per quello dell'intera componente "populista" occidentale, una posizione così consolidata da essere divenuta inattaccabile nel prossimo futuro. Almeno dentro le gerarchie del Front National. Nel frattempo è già il ministro degli esteri del populismo europeo. La dialettica tra Marion e Marine Le Pen, del resto, è sempre stata centrale: le due visioni del mondo sono molto differenti e se l'attuale candidata all'Eliseo punta ad una laicizzazione totale del Fn, Marion Le Pen, invece, è ancorata ai valori tradizionali ed alle battaglie che furono di suo zio, Jean Marie. Uno dei terreni di scontro più evidente è quello riguardante i valori non negoziabili. L'aborto su tutti. Il confronto serrato tra un'idea più laica ed una più conservatrice, poi, servono a far sì che alle Le Pen, entrambe, guardino più elettori possibili, tanto i delusi del partito socialista e della sinistra radicale quanto l'elettorato cattolico allontanatosi dall'Ump. Ma le discrepanze ci sono e sono vere.

Lo scontro tra le due non è pubblicamente serrato, dunque, ma di discordanze ce ne sono. L'ultima è quella legata al sistema previdenziale pubblico. Marion Le Pen è favore della soppressione dei regimi pensionistici attualmente in vigore. Marine Le Pen, invece, ha fatto sapere via radio di non essere sulle posizioni della nipote. Insomma, le questioni sollevate sono molte ed anche se per ora tutto rimane confinato dentro la normale dialettica di partito, la diatriba potrebbe inasprirsi nel momento in cui Marine Le Pen dovesse risultare non eletta all'Eliseo. Si aprirebbero scenari potenzialmente legati ad una vera e propria successione. Marion e Marine, due leader unite da un obiettivo comune, ma di convizioni opposte. Fattore che era già emerso durante le scorse regionali, quando le loro caratteristiche avevano influito pesantemente nei rispettivi campi di battaglia elettorali. Marion, la cattolica tra le due, aveva fatto leva sulla tematica dell'immigrazione clandestina per superare il 40% nella Regione Paca, Provenza-Alpi-Costa azzurra. Una regione, questa, in cui è molto sentita la questione dell’immigrazione maghrebina. Marine, che è invece tanto laica da aver divorziato due volte, ha spopolato in Nord-Pas de Calais, una zona il cui elettorato è principalmente composto da lavoratori nelle miniere. Una delle punte dell'esagono rosso: i confini francesi in cui la Le Pen vuole fare il pieno di consensi per le presidenziali. L'operaizzione del Front National, insomma, è incarnato da Marine Le Pen, il cui tentativo è quello di sfondare a sinistra. Marion, invece, è per il ritorno alla Vandea, alla controrivoluzione ed ha come riferimento Giovanna d'Arco, come lo zio Jean Marie. E se Marine ha portato ai vertici del partito un omosessuale dichiarato come Philippot, Marion è assolutamente convinta di dover cambiare le leggi in materia di diritti civili.

Marion Le Pen, in definitiva, è l'unico nome sul tavolo nel caso Marine Le Pen fallisse. Per il Fn e per il movimento populista europeo. Molto probabile, quindi, pronosticare uno spostamento a destra del Fn, un ritorno al tradizionalismo lepenista ed una progressiva messa in secondo piano di alcune tematiche sociali, spesso considerate rivoluzionarie, tanto care a Marine. Se il populismo funziona, però, è proprio a causa di questa commistione tra tematiche valoriali tradizionaliste e rivendicazioni sociali di stampo operaistico. Il codice Marion Le Pen, insomma, è per ora solo un prospetto.

Il programma di Marine Le Pen, invece, esiste da tempo e punta dritto all'Eliseo.

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