Coronavirus

Via tutte le ristrizioni: Danimarca primo Paese Ue a riaprire tutto

In Danimarca non sono più in vigore né l'obbligo di indossare la mascherina né quello di esibire il Green Pass. Gli esperti: "Abbiamo una copertura vaccinale elevata. Ragionevole eliminare restrizioni"

Via mascherine e green pass: Danimarca primo Paese Ue a revocare tutte le restrizioni

La Danimarca è diventata il primo Paese dell'Unione europea a revocare tutte le restrizioni anti Covid. A partire dal primo giorno di febbraio, dunque, a Copenaghen e dintorni non saranno più in vigore né l'obbligo di indossare la mascherina né quello di esibire il Green Pass, mentre torneranno ad essere autorizzati sia gli eventi che la frequentazione delle discoteche. Tanti saluti, inoltre, anche agli orari di apertura limitati di bar e ristoranti.

La decisione della Danimarca

La svolta danese è arrivata nonostante il Paese stia facendo, proprio in questo periodo, i conti con un numero record di contagi. Il governo ha tuttavia deciso di ridimensionare l'allarme Covid-19, smettendo di considerare la malattia "socialmente critica", definizione usata invece nei mesi precedenti per giustificare l'adozione di norme anti pandemia. Rimangono in vigore pochissime restrizioni, e per giunta limitate ai viaggiatori provenienti dall'estero. D'ora in avanti, infatti, soltanto chi entra nel Paese sarà chiamato ad esibire una prova di avvenuta vaccinazione.

Una scelta analoga era stata fatta dalla Danimarca tra settembre e novembre, ma all'epoca le restrizioni erano poi state progressivamente reintrodotte a causa di un forte aumento dei contagi. Oggi le autorità danesi non sembrano intenzionate a fare retromarcia. E poco importa se gli ultimi bollettini parlano di cifre comprese tra i 30 e i quasi 50mila nuovi contagi giornalieri, perché l'impennata delle infezioni non ha prodotto una pressione aggiuntiva sugli ospedali.

Il ritorno alla normalità

I cittadini danesi non saranno più costretti a indossare la mascherina al chiuso. I dispositivi di protezione resteranno in vigore soltanto negli ospedali, per il personale e i visitatori, a tutela delle persone più fragili. Evaporano come neve al sole anche le restrizioni relative al campo della ristorazione – niente più limiti agli orari o al numero di persone ammesse all'interno dei locali -, alla vita sociale e culturale. Le autorità sanitarie danesi raccomandano ai positivi di isolarsi per quattro giorni, mentre i soggetti coinvolti in casi di contatto con infetti non devono più sottoporsi a quarantena. A chiunque abbia sintomi viene consigliato di rimanere a casa.

"Abbiamo una copertura estremamente elevata di adulti vaccinati con tre dosi. Dato che Omicron non è una malattia grave per i vaccinati, riteniamo che sia ragionevole revocare le restrizioni", ha spiegato all'AFP l'epidemiologo Lone Simonsen dell'Università di Roskilde. Dando un'occhiata ai dati, vediamo come oltre il 60% dei danesi abbia ricevuto la terza dose rispetto a una media Ue di poco meno del 45%. Compresi coloro che hanno recentemente avuto il Covid, le autorità sanitarie danesi stimano che l'80% della popolazione sia protetto contro le forme gravi della malattia. Come se non bastasse, ha concluso lo stesso Simonsen, l'ampia diffusione della variante Omicron dovrebbe anche portare a un'immunità più robusta e duratura, aiutando il paese a respingere eventuali ondate future. "Non oso dire che sia un definitivo addio alle restrizioni. Non sappiamo cosa accadrà in autunno.

Se ci sarà una nuova variante", ha chiarito il primo ministro Mette Frederiksen alla emittente radiofonica nazionale danese.

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