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Media israeliani: "Hamas si affida al Qatar per evitare bancarotta"

Nonostante sia “prossima al collasso finanziario”, Hamas continua comunque a organizzare manifestazioni anti-israeliane al confine tra la Striscia di Gaza e lo Stato ebraico

Media israeliani: "Hamas si affida al Qatar per evitare bancarotta"

I media israeliani sostengono che Hamas sarebbe ormai “vicina al tracollo finanziario”. L’organizzazione terroristica palestinese infatti, a causa delle sanzioni economiche varate negli ultimi anni dallo Stato ebraico, dall’Egitto e dal governo di Ramallah, non avrebbe più neanche i soldi per pagare i propri funzionari.

Secondo The Times of Israel, il gruppo estremista, proprio al fine di reperire le risorse necessarie a elargire gli stipendi ai militanti e agli impiegati dei ministeri di Gaza, avrebbe recentemente deciso di chiedere aiuto al governo del Qatar. Emissari di Hamas si sarebbero in questi giorni recati in gran segreto a Doha e lì avrebbero concordato con le istituzioni finanziarie della monarchia del Golfo le condizioni del prestito. Il quotidiano sostiene che l’emirato, deciso a mettere fine alla “crisi umanitaria” in corso nella Striscia, avrebbe accordato all’organizzazione palestinese un finanziamento di 15 milioni di dollari, da destinare principalmente al pagamento degli stipendi arretrati dei funzionari di Hamas. Oltre alla concessione di tale somma, le autorità qatariane avrebbero anche deliberato l’invio a Gaza di viveri, medicine e personale sanitario.

Il gruppo estremista, a causa delle sanzioni internazionali entrate in vigore a partire dal 2007, non può beneficiare di finanziamenti provenienti dall’estero. Di conseguenza, il recente aiuto economico accordato da Doha costituirebbe una palese violazione dell’embargo finanziario imposto a Gaza da Israele, Egitto e Autorità nazionale palestinese. Ciononostante, il governo Netanyahu non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla vicenda riportata dalla stampa.

Malgrado la drammatica penuria di risorse, Hamas continua a organizzare manifestazioni anti-israeliane al confine tra la Striscia e lo Stato ebraico. Gli scontri avvenuti nel 2018 tra militanti estremisti e soldati inviati dall’esecutivo Netanyahu sono stati estremamente sanguinosi.

Dal marzo scorso, infatti, 170 Palestinesi e un militare di Gerusalemme sono rimasti uccisi durante i tafferugli verificatisi alla frontiera tra Gaza e Israele.

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