Merkel, discorso di addio alla Cdu: "Il partito resti unito". Dieci minuti di applausi

La cancelliera lascia la presidenza del partito dopo 18 anni. Tra i successi cita la gestione della crisi dei migranti

Merkel, discorso di addio alla Cdu: "Il partito resti unito". Dieci minuti di applausi

Diciotto anni di regno, un discorso di mezz'ora e dieci minuti di applausi. Angela Merkel ha pronunciato il suo intervento di addio al Congresso dell'Unione cristano-democratica, la Cdu. Ora inizia la battaglia: i 1001 delegati dovranno votare tra oggi e domani il suo successore. I candidati principali sono tre: la fedelissima Annegret Kramp-Karrenbauer e gli oppositori interni Merz e Spahn.

Il rebus del governo

La cancelliera lascia la guida del partito di cui è leader dal 2000. Per 13 dei 18 anni è stata anche capo del governo. E proprio per questo la fase che si apre è inedita: continuerà a guidare l'esecutivo ma non sarà più a capo del partito di maggioranza relativa. Per questo l'esito del voto di Amburgo potrebbe avere risvolti sulla maggioranza di grande coalizione attualmente in carica. E chi verrà incoronato erede della Merkel potrebbe trovarsi in pole position, in futuro, per succederle anche sulla poltrona di Berlino.

"Rischiavamo di fare come la Dc italiana"

Nel suo discorso, Merkel ha tracciato un bilancio di questi due decenni. "Diciotto anni fa, dopo lo scandalo dei fondi neri - che costò la presidenza del partito al suo storico rivale, Wolfgang Schäuble - la Cdu sembrava moralmente, politicamente e finanziariamente alla fine. Sembravamo destinati alla fine della Democrazia cristiana in Italia. Invece ci siamo rinnovati, siamo tornati 'alla sostanza'", come recitava il motto del congresso di allora.

La difesa delle politiche sui migranti

Un passaggio rilevante è stato dedicato alla difesa dei risultati raggiunti in questi anni. Merkel ha citato in particolare tre esempi: la parità di bilancio, la fine della leva obbligatoria e la gestione della crisi dei migranti. Quest'ultimo tema, in particolare, ha provocato polemiche all'interno del partito: dopo la crisi del 2015 e la scelta di accogliere circa un milione di profughi, la Cdu ha iniziato a perdere consensi, e molti elettori si sono spostati a destra verso il partito populista Alternative für Deutschland (Afd).

L'addio

Merkel ha concluso il suo discorso con un appello all'unità del partito e ha indicato le sfide future, in cui si gioca la difesa dei "valori della società liberale": la radicalizzazione del discorso politico, la riduzione della collaborazione internazionale, le "guerre ibride e il terrorismo" che producono migliaia di profughi, "il cambiamento climatico", "la Brexit", "la tenuta dell'Europa e della moneta unica", "la destabilizzazione della società da parte delle fake news".

I 1001 delegati hanno applaudito la cancelliera, vicina alle lacrime, per circa 10 minuti. "Mi sono sempre ripromessa di onorare i miei incarichi con onore e, un giorno, di lasciarli con dignità. E' stato per me un onore e una grande gioia", ha concluso. "Ora è giunta l'ora di iniziare un nuovo capitolo".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica