Ci sono almeno novanta studenti in manette dopo che in Iran è scattata la repressione delle proteste che dal 28 dicembre scorso hanno iniziato a verificarsi in molt delle città dell'Iran. Molti di loro, secondo una denuncia del parlamentare Mahmoud Sadeghi, sarebbero stati fermati "a titolo preventivo" e non perché coinvolti direttamente.
Sono almeno ventuno le persone che nelle proteste hanno perso la vita e in totale ci sono circa mille persone in arresto, ma secondo gli attivisti il numero dovrebbe essere rivisto al ribasso, fino a 1700. Sembra intanto perdere forza l'ondata di manifestazioni che hanno interessato numerose città di provincia, ma non hanno mai portato grandi numeri in piazza nella capitale Teheran.
Per le Guardie della rivoluzione quella che si è vista è stata una "rivolta fomentata dalle potenze straniere", un'accusa che non suona particolarmente nuova per l'Iran e che ad ogni modo "è stata sconfitta". Le richieste di chi è sceso in piazza riguardavano tuttavia questioni basilari, come la necessità di riformare l'economia, dopo misure di austerity e tagli ai sussidi che hanno reso più difficile la vita, soprattutto per gli strati sociali più umili.
Ancora difficili da verificare le indiscrezioni del
quotidiano arabo Al-Quds Al-Arabi, che citando "fonti affidabili a Teheran" scrive che l'ex presidente Mahmoud Ahmadinejad sarebbe stato arrestato nella città Shiraz per incitamento ai disordini e alle manifestazioni di protesta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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