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Moldavia, Dodon da Putin: "Pronto a cancellare accordi con l'Ue"

Svolta nelle relazioni tra Mosca e Chisinau. Il presidente filorusso, Igor Dodon, al Cremlino da Putin: "Pronto a rinegoziare gli accordi di associazione con l'Ue"

Moldavia, Dodon da Putin: "Pronto a cancellare accordi con l'Ue"

L'Accordo di associazione della Moldova all'Unione Europea “non ha portato alcun beneficio a Chisinau”. Con queste parole il presidente moldavo, neo eletto, Igor Dodon, che oggi, a Mosca, ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin, ha annunciato che gli accordi tra Moldavia e Ue potrebbero essere rinegoziati o addirittura cancellati.

Il presidente moldavo, filorusso, eletto nel dicembre del 2016, ha ribadito così la sua volontà di operare un riavvicinamento a Mosca, come del resto aveva annunciato durante la campagna elettorale per le scorse elezioni presidenziali. Indire un referendum per revocare l’accordo di associazione con l’Ue e favorire l’adesione della Moldavia all’Unione Economica Eurasiatica di Putin, al fine di migliorare i rapporti fra Mosca e Chisinau, erano state, infatti, alcune delle proposte di Igor Dodon.

Dodon, che oggi ha iniziato la sua visita ufficiale di tre giorni in Russia, tende, quindi, la mano a Vladimir Putin, a discapito dei partner europei. Gli accordi tra l'Unione europea e la Moldova del 2014 sono stati firmati “frettolosamente” dalle autorità di Chisinau, ha affermato, infatti, il presidente moldavo, che si è detto, quindi, “a favore di nuovi accordi", paventando la possibilità di aderire, per contro, all’Unione Eurasiatica. Il governo di Chisinau sarebbe intenzionato a firmare, già nei prossimi mesi, un memorandum di cooperazione con l'Unione doganale voluta da Mosca. Un accordo che, ha anticipato Dodon, non sarebbe "in contraddizione con l'accordo varato con l'Unione europea".

"Sono sicuro che avrà inizio un nuovo periodo nel nostro rapporto”, ha detto Dodon, a proposito delle relazioni bilaterali tra Moldavia e Federazione Russa, “la maggior parte dei cittadini moldavi ha votato per la conservazione di uno stato, per la neutralità, per il partenariato strategico con la Russia, per la soluzione del conflitto in Transnistria, per la salvaguardia dei nostri valori tradizionali ortodossi". Un nuovo inizio, quindi, dopo anni di gelo. Quella di Dodon, infatti, è la prima visita ufficiale di un presidente moldavo in Russia dal 2008. A dividere Mosca e Chisinau, in questi anni, ci sono stati, infatti, oltre alle aspirazioni filo-occidentali portate avanti dal Paese, anche e soprattutto la questione della risoluzione del conflitto in Transnistria, la regione separatista filorussa, di fatto indipendente dalla Moldavia.

"La Moldavia è un partner importante per la Russia nella regione ma purtroppo, le relazioni tra i nostri due paesi non si sono evolute negli ultimi anni nel modo migliore”, ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin, “ciò è dimostrato dalla caduta del fatturato dell'interscambio, dimezzatosi negli ultimi anni”. Il presidente russo, al termine dei colloqui, definiti “costruttivi”, con l’omologo moldavo, Igor Dodon, ha auspicato, quindi, un ulteriore sviluppo delle relazioni bilaterali, con “particolare attenzione alle questioni regionali”, con un chiaro riferimento alla questione di Tiraspol. Putin ha espresso apprzzamento per l'iniziativa presa da Dodon, che si è recato nella regione separatista incontrando il nuovo leader della Transnistria, creando così, ha detto Putin, "le precondizioni per negoziati seri" finalizzati al ripristino dell'integrità territoriale del Paese. Il presidente russo, da parte sua, si è reso disponibile a continuare a fare da mediatore per una soluzione della crisi.

"Molto dipenderà da come la Moldavia costruirà le sue relazioni con l'Unione europea”, ha detto infine Vladimir Putin, “L'accordo d'associazione che è stato firmato tra la Moldova e l'Ue è entrato in vigore, dal nostro punto di vista si presentano alcuni rischi in merito, che sono simili ai rischi che ci troviamo di fronte dopo la firma dei documenti tra l'Ucraina e l'Unione europea".

Ma, a differenza del caso ucraino, l’incontro di oggi tra il presidente russo e quello moldavo segna un nuovo punto di svolta nelle relazioni bilaterali, che vede Chisinau, da oggi, più vicina al Cremlino che a Bruxelles.

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