Coronavirus

Neonata muore a soli 9 giorni, aveva contratto il Covid dalla mamma non vaccinata

La piccola era nata prematura di 14 settimane. La madre aveva detto no al vaccino per paura di effetti sulla nascitura

Neonata muore a soli 9 giorni, aveva contratto il Covid dalla mamma non vaccinata

In Gran Bretagna una neonata è morta a soli 9 giorni dalla nascita dopo che aveva contratto il Covid mentre era ancora nella pancia della mamma. Come riporta Inews la neonata è nata prematura di 14 settimane, a 26 di gestazione, mentre la madre, la 22enne Katie Leeming, aveva contratto il virus durante la gravidanza.

La donna, una panettiera che vive a Kirkham, vicino a Blackpool, con il compagno e i suoi figli, Alfie di quattro anni e Charlie di tre, sembra essere convinta che la sua bambina si sarebbe potuta salvare se lei non fosse stata costretta a partorire in anticipo perché stava molto male. La 22enne aveva scelto di non ricevere la vaccinazione per timore di effetti collaterali sulla nascitura, e il suo compagno aveva contratto l’infezione nonostante avesse già completato l’intero iter vaccinale. La Leeming avrebbe raccontato di non sentirsi sicura del vaccino perché non erano stati fatti abbastanza test sulle donne in stato di gravidanza. Avrebbe inoltre preso questa decisione dopo essersi confrontata con altre future mamme. Adesso vuole però far sapere al mondo la tragedia vissuta, così da mettere in guardia le persone sulla pericolosità del Covid.

Il Covid e la nascita prematura

A preoccuparla ulteriormente era stato il fatto che il suo compagno, nonostante avesse ricevuto le due dosi di vaccino, si fosse comunque contagiato. La 22enne ha raccontato: “Se non avessi avuto il Covid e non avessi avuto una febbre così alta onestamente non credo che Ivy-Rose sarebbe nata prematura, la gravidanza stava andando bene. La gente è convinta che i bambini raramente si ammalano di Covid e che i neonati non ne siano colpiti, ma la nostra piccola è nata positiva ed è stata molto male prima di morire a soli 9 giorni. Senza Covid, penso che Ivy-Rose sarebbe ancora qui. Voglio che tutti sappiano che il Covid esiste ed è pericoloso”. Ai primi di ottobre la Leeming aveva iniziato ad avere i primi leggeri sintomi, molto simili a un raffreddore, e aveva quindi deciso di sottoporsi a un test rapido risultato poi positivo. La conferma era arrivata anche dal tampone molecolare.

Pesava solo 990 grammi

Oltre alla neonata sono risultati positivi anche il compagno e il figlio più piccolo; da quel momento l’intera famiglia si è messa in isolamento. Dopo circa una settimana la 22enne ha iniziato a sentirsi sempre peggio e, cosa ancora peggiore, non sentiva più la sua bambina nella pancia. I medici hanno quindi deciso di ricoverare la futura mamma in una stanza singola del Blackpool Victoria Hospital. Purtroppo però il monitoraggio fetale non mostrava un buon battito cardiaco del feto e il personale medico ha preferito fare venire alla luce la bimba anche se in anticipo di 14 settimane. Ivi-Rose è quindi nata il 13 ottobre con un taglio cesareo effettuato d’emergenza. Il suo peso al momento della nascita era di soli 990 grammi. Immediatamente la neonata è stata trasferita all’unità neonatale del Royal Preston Hospital, nel Lancashire, dove ha avuto una emorragia polmonare e una emorragia cerebrale. Dopo 5 giorni dalla nascita è risultata anche lei positiva al Covid. La mamma della bimba ha raccontato: “Abbiamo ricevuto una telefonata la sera dell’ottavo giorno che diceva che dovevamo andare in ospedale perché non pensavano che Ivy-Rose sarebbe riuscita a superare la notte”. Ivy-Rose è morta all’1:30 del 22 ottobre.

La circolare in Italia

Per quanto riguarda l’Italia lo scorso settembre il ministero della Sanità ha emanato una circolare nella quale si raccomanda il vaccino alle donne in stato interessante, ma solo dal secondo trimestre, e anche durante l’allattamento. Come spiegato nella circolare: “Si raccomanda la vaccinazione anti Sars-CoV-2/Covid-19, con vaccini a mRna, alle donne in gravidanza nel secondo e terzo trimestre. Relativamente al primo trimestre, la vaccinazione può essere presa in considerazione dopo valutazione dei potenziali benefici e dei potenziali rischi con la figura professionale sanitaria di riferimento. La vaccinazione anti Sars-CoV-2/Covid-19 è altresì raccomandata per le donne che allattano, senza necessità di sospendere l’allattamento”.

Come precisato dall’Iss, è stato anche tenuto conto “delle nuove evidenze relative alla maggiore morbosità associata alla variante Delta, della crescente circolazione della stessa variante e del notevole abbassamento dell’età mediana all’infezione in Italia”.

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