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Nigeria, Boko Haram si ritira e si lascia una carneficina alle spalle

Cadaveri sgozzati e senza testa, scoperti nell'avanzata della coalizione su Damasak. Sostieni il reportage

Soldati del Ciad di scorta a un gruppo di giornalista a Damasak
Soldati del Ciad di scorta a un gruppo di giornalista a Damasak

I morti sono almeno settanta, probabilmente già uccisi da qualche tempo, visto lo stato dei corpi, parzialmente mummificati dal clima. Sono stati ritrovati vicino a un ponte, abbandonati nelle città nigeriana di Damasak, da cui gli islamisti di Boko Haram si sono ritirati, lasciando campo libero alle forze della coalizione.

I soldati nigerini e del Ciad, che affiancano da qualche tempo le forze di Abuja nella loro lotta contro l'estremismo, hanno liberato la città che da novembre era sotto il gioco di Boko Haram, trovandoci una carneficina. Anche l'imam della città di Damasak tra i cadaveri, molti con la gola tagliata o decapitati.

Il gruppo guidato da Abubaker Shekau ha da poco giurato fedeltà al sedicente Stato islamico. Un'alleanza accettata ufficialmente dagli islamisti di al-Baghdadi, che forse non porterà molto nel concreto ai nigeriani, ma di certo rischia di mettere sotto una nuova luce le loro azioni.

La carneficina di Damasak è solo l'ultimo in una serie di episodi in cui Boko Haram si è lasciato alle spalle una scia di sangue. A gennaio il gruppo ha praticamente raso al suolo la città di Baga.

Testimonianze raccolte allora dalla Bbc parlavano di decine o centinaia di morti, fino addirittura a duemila.

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