Non è solo la Grecia che soffre per la grave crisi finanziaria che l'ha investita. Anche Portorico rischia di non farcela a pagare il suo debito, che ammonta a oltre 70 miliardi di dollari. "Il debito non è pagabile, non ci sono altre opzioni, mi piacerebbe molto averne, ma questa non è politica è matematica", ha detto al New York Times il governatore Alejandro García Padilla. Questa decisione, come sottolinea la stampa americana, potrebbe agitare i mercati finanziari già in fibrillazione per la tempesta provocata dalla Grecia.
Particolarmente a rischio è il mercato, un tempo stabile, dei bond municipali emessi da stati, città americane ed altri enti locali americani per reperire fondi per infrastrutture ed altri lavori pubblici. Per anni sono stati considerati un investimento sicuro, ma la situazione è cambiata dopo che cittadine e città, un esempio per tutte Detroit, sono finite in bancarotta.
E rispetto a Detroit, la città più grande che ha dichiarato bancarotta nel 2012, il debito dell’isola sulle obbligazioni è quattro volte superiore.
A differenza però di Detroit e le altre città, la costituzione di commonwealth che assicura l’auto governo di Porto Rico - i cui abitanti sono cittadini americani che però non partecipano alle elezioni del Congresso e del presidente - non prevede che possa dichiarare bancarotta. "La mia amministrazione sta facendo di tutto per evitare il default - ha detto ancora il governatore - altrimenti rischiamo di entrare in una spirale letale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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