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Misteriosi furti all'Eurocamera. Il giallo che ora spaventa l'Ue

A essere maggiormente colpita dall’ondata di furti andata in scena tra marzo e maggio sarebbe stata la sede parlamentare di Bruxelles

Misteriosi furti all'Eurocamera. Il giallo che ora spaventa l'Ue

Il parlamento europeo è stato colpito, durante il periodo in cui i deputati erano costretti a disertare l’assemblea a causa dell’epidemia e a lavorare di conseguenza da remoto, da un’ondata di furti ai danni degli uffici personali degli onorevoli. Durante il periodo in cui l’organo legislativo Ue era semi deserto a causa dell’infuriare del Covid, almeno 50 uffici di eurodeputati sarebbero stati svaligiati, con computer portatili, iPad e altri dispositivi elettronici in dotazione a questi ultimi letteralmente razziati.

Sull’ondata di furti che ha investito nei mesi scorsi soprattutto la sede di Bruxelles, è stato realizzato dall’eurodeputato tedesco Nico Semsrott un video-denuncia in cui mostra le effrazioni avvenute nella stanza a lui riservata per lo svolgimento del mandato di onorevole.

I ladri, oltre agli apparecchi elettronici citati, avrebbero trafugato dalle stanze di lavoro dei membri dell’assemblea anche “documenti segreti” e strettamente confidenziali custoditi dai parlamentari. Riguardo alla natura di tali dati sensibili, Semsrott, interpellato dalla Cnn, ha rivelato che si tratterebbe di "informazioni private e delicate" e la loro sottrazione costituisce, a suo dire, un "danno al principio della rappresentanza democratica".

Diversi colleghi del deputato tedesco hanno in seguito preso spunto da un messaggio postato da quest'ultimo sui social, con cui invitava i potenziali ladri a "non derubarlo", per pubblicare sui loro rispettivi account multimediali la medesima immagine ironica, facendola così diventare virale.

L’onorevole cecaDita Charanzova, vice-responsabile della sicurezza all’interno dell’assemblea legislativa, ha reagito alla scoperta dei molteplici furti avviando la redazione di un dettagliato rapporto sulle incursioni compiute, da marzo a maggio, all’indirizzo delle stanze di lavoro di molti suoi colleghi. La Charanzova ha in seguito ribadito la tesi per cui l’attività degli svaligiatori sarebbe stata favorita dalla quarantena generale, con il parlamento che allora era semivuoto e privo di gran parte del proprio personale di sorveglianza.

Obiettivo degli accertamenti in corso, coadiuvati dagli agenti delle forze dell'ordine belghe, sarà, prima di tutto, accertare se i furti andati a segno siano casi isolati oppure siano l'esecuzione di una precisa strategia criminale.

Il parlamento Ue era stato già nel 2009 vittima di effrazioni e furti.

In quell'anno, un uomo dal volto coperto aveva appunto assaltato la sede di Bruxelles e ripulito la filiale della banca Ing direct lì attiva, mentre nel palazzo istituzionale era in corso una conferenza sulla pace nel mondo.

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