"La Turchia farà ogni cosa necessaria per far processare l'Egitto nei tribunali internazionali". È con queste parole che il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha definito un assassinio la morte dell'ex capo di Stato egiziano, Mohamed Morsi, esponente dei Fratelli Musulmani che è deceduto lo scorso 17 giugno in un'aula di tribunale del Cairo dopo un malore.
"Non siamo dinanzi a una morte naturale, Morsi è stato ucciso. Lo hanno tenuto per 20 minuti nella cella in cui si è sentito male senza che nessuno lo abbia soccorso. Siamo dinanzi a un esempio della mentalità di Al Sisi", ha accusato Erdogan, attaccando il presidente egiziano che depose Morsi con un colpo di stato nel 2013. Il presidente turco ha poi azzardato un accostamento tra il suo partito e quello di Morsi, in riferimento alle elezioni per il sindaco di Istanbul.
"Ci sono molti parallelismi tra la storia di Morsi e la nostra storia, ecco perchè domenica i cittadini sono chiamati a decidere tra Sisi e Binali Yildirim (candidato del partito di Erdogan, ndr). Erdogan ha presenziato ieri alla celebrazione in memoria di Morsi nella grande moschea di Fatih, con la partecipazione di numerosi egiziani fuggiti dal proprio Paese in seguito alla deposizione del presidente islamista e approdati in Turchia.
Il presidente turco ha accusato "l'Occidente e tutta l'umanità" di aver assistito in silenzio a un assassinio. Erdogan, ha definito Morsi "un martire" destinato a essere ricordato "da tutti i musulmani".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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