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"Parla con gli investigatori". Rushdie ascoltato dalla polizia

Lo scrittore Salman Rushdie è in via di guarigione, anche se resta ricoverato: le ferite subite sono comunque molto gravi e richiedono tempo

"Parla con gli investigatori". Rushdie ascoltato dalla polizia

Il peggio sembra essere passato per lo scrittore Salman Rushdie, colpito lo scorso 12 agosto da una serie di coltellate da parte di quello che sembra essere un integralista islamico, seguace del governo iraniano. Rushdie è stato colpito da varie coltellate al collo, alle braccia e all'addome ma le operazioni alle quali è stato sottoposto hanno dato esito positivo e ora lo scrittore, benché costretto ancora alla degenza ospedaliera, è fuori pericolo.

Rushdie nelle scorse ore ha iniziato a parlare con gli investigatori che stanno indagando sull'attacco subito. Lo scrittore parla "in modo articolato" e per il momento non sembrano evidenziarsi problemi da quel punto di vista. A 48 ore dall'attacco subito, Salman Rushdie era stato staccato dai macchinari per la respirazione assistita e, quando ha ripreso conoscenza, persone a lui vicine riferiscono che ha anche iniziato a scherzare. L'autore dei "Versi Satanici" sta meglio ed è in via di guarigione, ma ha se sarà un percorso lungo e complesso perché le ferite provocate dalle dieci coltellate sferrate dal 24enne Hadi Matar sono gravi. "Sebbene abbia riportato ferite gravi che gli cambieranno la vita per sempre, non ha perso il suo senso dell'umorismo grintoso e provocatorio", ha scritto su Twitter il figlio maggiore Zafar. Nessun aggiornamento sulle condizioni dell'occhio destro, colpito da una coltellata e che, secondo quanto riferito in precedenza da Wylie, Rushdie rischia di perdere. La famiglia si è detta profondamente sollevata e ha chiesto di continuare a rispettare la sua privacy.

Di Hadi Matar si sa ancora poco, se non che è un seguace dell'ayatollah Khomeini, colui che più di trent'anni fa ha fatto una fatwa contro Rushdie proprio per il libro "Versi Satanici". Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha accusato i media statali iraniani di aver "esultato" per l'attentato a Salman Rushdie: "Questo è spregevole". Nonostante dagli Stati Uniti si continui a indagare su possibili legami tra Matar e l'Iran, tanto che qualcuno ha avanzato anche l'ipotesi che possa essere collegato ai servizi segreti del Paese, l'Iran ha negato "categoricamente" qualsiasi legame con l'aggressore dello scrittore Salman Rushdie.

Il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, ha definito "ripugnanti" le dichiarazioni del portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Naser Kanani, secondo il quale Salman Rushdie deve incolpare solo se stesso per l'attentato all'arma bianca che ha subito.

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