Se c'è una cosa che è sotto gli occhi di tutti a distanza di due mesi dall'inizio del conflitto militare è il fatto che la Russia non sia ancora riuscita nell'intento di ottenere una supremazia né aerea né sul campo di battaglia. Le forze russe stanno riscontrando una serie di difficoltà con il passare dei giorni, e il protrarsi perenne dell'operazione speciale ne è una limpida dimostrazione. Le forze russe sono a corto di forze: per portare avanti l'invasione dell'Ucraina serviranno altre unità, visto che le perdite tra le fila di Vladimir Putin iniziano a essere pesanti.
I due fallimenti russi
Perché l'esercito russo sta riscontrando così tanti ostacoli sul campo di guerra? Ci sono diverse interpretazioni, tra cui l'aspetto del morale basso come causa che concorre a una situazione del genere. Si parla di oltre 120 gruppi tattici di battaglione già schierati, che corrispondono a circa il 65% della intera forza di combattimento di terra. La forza numerica non si è però tradotta automaticamente in un vantaggio decisivo: le motivazioni vanno trovate nei fallimenti "nella pianificazione strategica e nell'esecuzione operativa".
Due fattori negativi che non hanno ancora consentito a Mosca di riuscire a dominare l'Ucraina, nonostante una notevole "modernizzazione del suo equipaggiamento fisico". Infatti - si legge nell'ultimo aggiornamento dell'intelligence britannica - il bilancio della Difesa russo è quasi raddoppiato tra il 2005 e il 2018, con tanto di investimenti in sofisticati aerei, navi e armi di terra: "Dal 2008 questo è alla base del vasto programma di modernizzazione militare New Look".
L'intelligence di Londra sottolinea inoltre che in questo momento le forze militari russe sono "significativamente più deboli, materialmente e concettualmente", come conseguenza dell'operazione militare in atto in Ucraina. La sensazione è che la ripresa sarà esacerbata dalle sanzioni: "Questo avrà un impatto duraturo sulla capacità di dispiegare una forza militare convenzionale".
Il punto debole dei russi
C'è un altro aspetto che sta assumendo un certo rilievo nel corso di queste settimane. Al di là delle considerazioni sulla consistenza numerica dell'esercito russo, è evidente che le truppe senza la padronanza dei mezzi tecnologici "alla fine soccombono, è una regola classica, sin dai tempi delle guerre dei romani". È quanto fatto notare dal Generale Pietro Serino in un'intervista al Corriere della Sera: "Ogni guerra, sin da quelle che facevano gli antichi romani, si basa sull'efficacia delle comunicazioni e della tecnologia".
Serino, capo di Stato Maggiore dell'Esercito, ha rimarcato che i russi potrebbero avere forte necessità di ricorrere a strumenti di tecnologia diversi dal passato.
Dunque questa sarebbe una delle tante cause delle complicazioni che stanno rallentando i piani di Mosca: "I russi potrebbero non averlo compreso sino in fondo. Se non sono capaci di sfruttare gli accessi alla tecnologia cyber e al dominio dello spazio, gli eserciti moderni possono entrare in grande difficoltà".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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