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Polonia, torri fortificate costruite al confine russo: sono pagate con fondi Ue

Varsavia annuncia la costruzioni di sei nuove torri alla frontiera con Kaliningrad. Nel mirino ci sono i missili dispiegati da Mosca nelle scorse settimane

Una dogana polacca
Una dogana polacca

È una mossa che rievoca gli anni della Guerra Fredda, quella decisa dalla Polonia. Il governo di Varsavia, secondo quanto riporta The Guardian, avrebbe approvato la costruzione di sei torri di guardia lungo il confine con l'exclave russa di Kaliningrad, sul mar Baltico.

Dal 1945 infatti la Russia controlla una porzione di territorio di 15.000 chilometri quadrati che consente l'accesso al Mar Baltico: una striscia di terra tra Lituania e Polonia, raccolta intorno alla città che - allora con il nome di Konigsberg - diede i natali ad Immanuel Kant.

Da settant'anni rappresenta l'avamposto di Mosca nel cuore dell'Europa settentrionale, vera e propria testa di ponte protesa a sorvegliare gli Stati baltici, la Polonia e la Filandia. Ora, anche in seguito alle crescenti tensioni tra Unione Europa, Nato e Federazione Russa, la polizia di confine polacca ha annunciato la fortificazione dei 200 chilometri di confine che dividono Polonia e Russia.

Le sei torri, di cinquanta metri di altezza ciascuna, saranno pronte per giugno: il 75% dei 3,7 milioni di euro necessari all'opera sono finanziati con i fondi europei per la sorveglianza delle frontiere esterne dell'Unione.

La diffidenza antirussa, però, non è prerogativa del governo di Varsavia: recentemente, la presidente della Lituania Dalia Grybauskaitė ha denunciato come il mese scorso i russi abbiano trasferito a Kaliningrad i missili nucleari Iskander, in grado, teoricamente, di raggiungere anche Berlino.

Nella regione del Baltico, le relazioni con la Russia sono assai tese ormai da diversi mesi: storicamente, tanto gli Stati baltici quanto la Polonia sono stati da sempre tra le nazioni più insofferenti all'egemonia prima zarista e poi sovietica. Non a caso, sono tra i membri della Nato e della Ue più attivi nel chiedere un contenimento vigoroso della geopolitica russa.

Nelle scorse settimane si sono intensificate le esercitazioni militari occidentali a ridosso del confine russo; la costruzione delle nuove fortificazioni alla frontiera difficilmente contribuirà a distendere gli animi.

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