"Porti chiusi". Ora sale la tensione in mare: che cosa sta succedendo alle navi

Quasi cento navi che trasportano generi alimentari bloccate nel Mar Nero da Mosca. Zelensky al parlamento norvegese: "La Russia non dovrebbe poter usare liberamente i porti nel mondo. È una questione di sicurezza marittima globale"

"Porti chiusi". Ora sale la tensione in mare: che cosa sta succedendo alle navi

La guerra della Russia all'Ucraina si gioca anche sul mare. E non per motivi prettamente militari. In ballo c'è un durissimo scontro a livello economico, oltre al disegno, di Mosca, di "affamare" Kiev (e non solo). Proprio per questa ragione la Russia starebbe bloccando, nel Mar Nero, quasi cento navi che trasportano generi alimentari. In più ha bombardato tre navi, dirette in tutto il mondo, che erano state noleggiate da un'azienda agricola. La notizia è stata rivelata dal primo vicesegretario di Stato americano Wendy Sherman, citata da Ukrinform.

Dal Mar Nero passano enormi quantità di derrate alimentari. Si calcola che il 30% delle esportazioni mondiali di grano provenga da lì, oltre al 20% del mais e il 75% dell'olio di girasole. Le conseguenze, inevitabili, sono presto dette: l'aumento dei prezzi di tali prodotti in tutti i mercati del mondo. Vista la situazione, sempre più drammatica, numerosi esportatori hanno deciso di fermare le proprie navi: non le manderanno più nel Mar Nero, almeno sino a quando la situazione non migliorerà. E lo stop non riguarda solo i porti ucraini, finiti al centro del conflitto, ma anche quelli russi. "La Marina russa sta bloccando l'accesso ai porti ucraini - ha detto Sherman - e questo blocca di fatto l'esportazione di grano".

Il presidente ucraino intanto fa pressione sulla Norvegia. In un discorso al parlamento di Oslo Volodymyr Zelensky dice che bisogna chiudere i porti alla Russia: "La Russia non dovrebbe poter usare liberamente i porti nel mondo. È una questione di sicurezza marittima globale". Una richiesta molto forte, come forte, del resto, è l'accusa di pirateria a Mosca per aver bloccato i porti ucraini.

"I porti ucraini sul Mar Nero e sul Mar d'Azov sono stati bloccati dalla Russia sin dal primo giorno della sua invasione", ha detto il presidente, aggiungendo poi che le mine russe vanno alla deriva in mare e possono causare danni gravissimi."Dio non voglia - ha aggiunto - che si tratti di navi passeggeri, navi mercantili o petroliere, la cui detonazione potrebbe portare non solo a vittime umane, ma anche a una catastrofe ambientale su larga scala".

Il leader ucraino inoltre è tornato a chiedere l'invio di altre armi per il suo Paese, ma non armi a caso. Vuole missili, sistemi di difesa aerea e anticarro.

"Tutte le armi che ci potete dare saranno usate per difendere la nostra e la vostra libertà", ha detto Zelensky nel suo accorato appello, sottolineando che il futuro "dell'intero continente europeo, da nord a sud, da est ad ovest, si sta decidendo" in Ucraina.

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