Guerra in Ucraina

"Potente infarto non naturale". È giallo sulla salute del falco di Putin

Il ministro della Difesa russo, Shoigu, sarebbe stato vittima di un infarto avvenuto non per cause naturali e attualmente ricoverato in terapia intensiva. I russi, però, smentiscono chi ha messo in giro queste voci, l'ex magnate Leonid Nevzelin

"Potente infarto non naturale". È giallo sulla salute del falco di Putin

Vi ricordate la vicenda del ministro della Difesa russo Sergej Shoigu, scomparso dalla vita pubblica per un paio di settimane e poi "riapparso" come nulla fosse ma soltanto con la pubblicazione di una foto (senza data) da parte del Cremlino? Ebbene, secondo Leonid Nevzelin, uomo d'affari russo-israeliano ed ex magnate del petrolio, il ministro di Putin avrebbe avuto "un massiccio attacco di cuore" che "non si sarebbe potuto verificare per cause naturali", suggerendo che l'alleato di lunga data dello Zar potrebbe essere stato oggetto di un tentativo di assassinio proprio dal suo presidente.

Tentativo di omicidio?

L'ipotesi è riportata dal quotidiano inglese Daily Mail, che racconta che Shoigu è stato visto per l'ultima volta ieri in una videoconferenza con Putin e altri ministri sullo sviluppo dell'Artico ma senza parlare né intervenire: l'ipotesi che circola è che il Cremlino stia utilizzando filmati di Shoigu registrati prima del suo ritiro dalle apparizioni pubbliche alcune settimane fa. L'infarto avrebbe lasciato il segno tant'é che il 66enne Shoigu potrebbe trovarsi adesso in terapia intensiva. Citando fonti di Mosca, Nevzlin ha dichiarato che il ministro sarebbe "fuori dai giochi e potrebbe essere disabilitato se sopravvive". Secondo il magnate, poi, 20 generali russi sarebbero stati arrestati in Russia e accusati di appropriazione indebita fino a 10 miliardi di dollari stanziati per lo sforzo bellico in Ucraina.

Le tensioni con Putin

Shoigu, che è stato il braccio destro di Putin e leader dell'esercito russo per un decennio, è stato un pilastro nelle prime settimane della guerra in Ucraina ma recentemente è scomparso dai regolari briefing del Cremlino. C'erano stati sospetti di tensioni tra Putin e Shoigu alla fine di marzo per il lento progresso dell'invasione, con l'intelligence statunitense che suggeriva che i due si fossero separati quando Putin è venuto a sapere dell'entità delle perdite russe in Ucraina. La fonte di queste informazioni, Nevzil, è un ex magnate e alto dirigente petrolifero, uno dei tanti uomini d'affari russi costretti a fuggire quando furono presi di mira dal Cremlino nel 2003, dopo che Putin decise di sequestrare la compagnia petrolifera Yukos. Fu condannato in contumacia all'ergastolo nel 2008 perché il Cremlino ha perseguitato i massimi dirigenti di Yukos, e il mese scorso ha annunciato che avrebbe rinunciato al suo passaporto russo dichiarando che "tutto ciò che Putin tocca muore".

La storia di Shoigu

Shoigu è stato nominato ministro della Difesa russo nel 2012 ed è stato uno dei più stretti alleati di Putin negli ultimi dieci anni. La coppia è nota per aver trascorso regolarmente le vacanze insieme e si ritiene che abbia condiviso una stretta amicizia personale al di fuori dei rispettivi ruoli. Come capo dell'esercito russo, Shoigu sarebbe stato probabilmente la prima persona a sentire il peso della rabbia del presidente russo quando ha appreso della mancanza di successo dell'esercito in Ucraina.

La smentita dell'infarto

Come accade praticamente sempre e per qualsiasi tipologia di notizia, la Russia smentisce: infatti, il ministero della Difesa ha smentito le indiscrezioni circolate nelle ultime ore su diversi media del presunto "infarto" del titolare del dicastero, Sergej Shoigu, e fatta circolare da Leonid Nevzlin. Secondo diversi analisti russi, le informazioni false pubblicate su Shoigu dall'inizio della "operazione militare speciale" della Russia in Ucraina avrebbero il fine di distrarre l'opinione pubblica dalle difficoltà che stanno affrontando le forze armate di Kiev.

Insomma, come capovolgere (come sempre) la realtà dei fatti.

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