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Al Qaeda, la moglie di al-Zawahiri prigioniera del Pakistan

La moglie di Ayman al-Zawahiri, leader di al Qaeda, catturata un anno fa dall'esercito del Pakistan mentre tentava di fuggire dai raid statunitensi

Al Qaeda, la moglie di al-Zawahiri prigioniera del Pakistan

Il Pakistan mantiene agli arresti la moglie di Ayman al-Zawahiri, leader di al Qaeda: “quel governo fantoccio e traditore trattiene illegalmente queste famiglie per ordine dei suoi padroni americani”. Il comunicato dell'organizzazione terroristica condivisibile sui social.

Al Qaeda, la moglie di al-Zawahiri prigioniera del Pakistan

Nella notte appena trascorsa, il canale responsabile di tutte le comunicazioni ufficiali del comando centrale di al Qaeda, ha diramato un nuovo comunicato dal titolo "Dichiarazione sulla cattura delle famiglie dei Mujahideen ad opera del traditore esercito pakistano".

Per ordine dell'intelligence statunitense, le traditrici autorità pakistane detengono da quasi un anno diverse famiglie dei Mujahideen. Tra queste la signora Sayyida Muhammad Ahmed Halwah, moglie di Ayman al-Zawahiri ed i suoi figli”. Al Qaeda spiega che donne e figli dei terroristi sono stati catturati mentre tentavano di fuggire dal Waziristan (regione montagnosa del nord-ovest del Pakistan) a causa dei ripetuti raid statunitensi.

Tutti i tentativi di mediare e negoziare con l'esercito pakistano sono fino ad oggi falliti. Il traditore fantoccio continua a trattenere queste famiglie per ordine dei suoi padroni americani. Riteniamo il governo pakistano ed i suoi padroni americani responsabili per queste azioni criminali”.

Una delle mogli di al-Zawahiri scrive per la rivista One Ummah

Il 67enne Ayman al-Zawahiri dovrebbe avere quattro mogli ed un numero imprecisato di figli. La prima moglie di Zawahiri e due dei suoi sei figli sarebbero morti in un attacco aereo americano in Afghanistan alla fine del 2001. Una delle mogli del leader di al Qaeda scriverebbe dietro pseudonimo sulla rivista One Ummah, giunta al secondo numero. Si tratta di un riconoscimento eccezionale, considerando che per Al Qaeda il ruolo della donna è limitato alle quattro mura domestiche. È interessante notare, infine, che nel momento in cui scriviamo il link del comando centrale di al Qaeda è condivisibile anche su Facebook e Twitter. Il link dovrebbe essere considerato dall'algoritmo come una “violazione per contenuti violenti ed offensivi” e non dovrebbe essere consentita la condivisione. Nessun riferimento di al Qaeda, infine, alla presunta morte di Hamza bin Laden, attualmente ritenuto un non morto.

L'ultimo video di Ayman al-Zawahiri

Pubblicato il quinto episodio della serie "Reasons for Victory"

Pochi minuti dopo il comunicato sulle famiglie dei Mujahideen catturate dal Pakistan, il canale responsabile di tutte le comunicazioni ufficiali del comando centrale di al Qaeda, ha diffuso il quinto episodio della serie "Reasons for Victory". Un sermone di 14 minuti e 32 secondi concepito per cercare di alimentare il ruolo centrale di al Qaeda nella jihad mondiale. L’obiettivo di Al-Sahab è quello di promuovere i punti di vista e le politiche dell'organizzazione terroristica ed incoraggiare i giovani musulmani ad identificarsi nella jihad globale di al Qaeda. Nello screenshot realizzato, abbiamo lasciato volutamente visibili i collegamenti con le altre piattaforme social, per dimostrare la facilità con la quale tali contenuti possono essere diffusi sulla rete da seguaci e simpatizzanti. Abbiamo già fatto notare come da alcuni giorni, i contenuti di al Qaeda siano condivisibili su Facebook. La piattaforma social non li riconosce come contenuti violenti e ne consente la condivisione. Si nota un grossolano e maldestro editing: dai violenti zoom non a fuoco sulla faccia di un sempre più stanco e noioso al-Zawahiri al minuto di "nero" lasciato dopo i saluti di rito. Il video, infatti, si sarebbe dovuto concludere al minuto 13,42. Nessun riferimento alla presunta morte di Hamza bin Laden.

Reasons for Victory è un esercizio dialettico non un testo di propaganda

Al Qaeda è ben consapevole che senza il sostegno popolare non potrebbe continuare la sua jihad. Ufficialmente, la serie Reasons for Victory è stata concepita per cercare di alimentare il ruolo centrale di al Qaeda nella jihad mondiale. In realtà è l’ennesimo esempio della presunzione di al-Zawahiri. Il medico, poeta, scrittore, autore di canzoni e che utilizza svariati pseudonimi come Maestro o La Bianca Luce, è intelligente e molto presuntuoso. Intelligente perché il principale ideologo di ala Qaeda ben conosce l'importanza della profondità strategica digitale. È sua la frase “più della metà della battaglia è nel campo mediatico”. Intelligente perché è ben consapevole di non possedere il carisma di bin Laden. Troppo presuntuoso ed arrogante per non capire che i suoi mattoni non possiedono alcun tipo di appeal per i giovani.

La serie Reasons for Victory è concepita soltanto per mostrare che il 68enne leader di al Qaeda conosce il Corano a memoria. Al-Zawahiri è troppo arrogante e presuntuoso per capirlo. In ogni caso il principale teatro di battaglia tra Stato islamico ed al Qaeda continuerà ad essere la rete.

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